Corsi ed eventi


mercoledì 17 luglio 2013

V Master di 2° livello in Medicina Estetica a Pavia


Al via la quinta edizione del Master biennale di 2° livello in medicina estetica e del benessere dell’Università di Pavia. Questa volta, allineandosi al trend delle più prestigiose università italiane e d’oltre oceano, le lezioni frontali a carattere esclusivamente teorico si svolgeranno con modalità di e-learning interattivo: ciò permetterà di  svincolare gli allievi dal rigido schema didattico degli anni passati, favorendo la partecipazione anche ai medici provenienti da lontano o impegnati in attività lavorative. Incontri frontali tradizionali nella sede di Pavia saranno concentrati in 4 fine-settimana nei mesi di gennaio, marzo, giugno e settembre  e saranno orientati all’eventuale discussione di quanto non chiaramente recepito in e-learning nelle settimane precedenti, ma soprattutto saranno destinati alla presentazione dei materiali e delle attrezzature caratterizzanti la professionalità del Medico Estetico e che verranno in altre date messe a disposizione per gli stages pratici. L’organizzazione degli stages pratici sarà come sempre personalizzata alle esigenze individuali. Il monte ore complessivo rimane di 3.000 ore distribuite nei due anni.  I crediti formativi universitari complessivi rimangono 120 (60 per ciascun anno di corso) e sostituiscono a tutti gli effetti i crediti obbligatori  ai fini ECM. L’attività didattica frontale si svolgerà come nelle passate edizioni nelle strutture del Centro Studi dell’IRCCS Fondazione “S. Maugeri” di Pavia. La data di apertura e il testo del bando saranno visibili a breve sui siti: www.unipv.eu/site/home/didattica/post-laurea/master/master-ii-livello.html
www.plasticaticinensis.it
Per la domanda di ammissione:
http://studentionline.unipv.it/esse3/Start.do

2° corso “Applicazioni Laser in Chirurgia” a Torino


Il 5 ottobre a Torino, presso la Sala Convegni della Clinica Santa Caterina da Siena (Via Villa della Regina), si terrà la seconda edizione del Corso Teorico-Pratico “Applicazioni Laser in Chirurgia. Presieduto dal Dott. Roberto Nobile, il Corso si prefigge di informare sulle caratteristiche, le applicazioni e le corrette indicazioni all’uso dei Laser in Chirurgia nell’ambito delle diverse specialità. In relazione al successo e all'interesse suscitato dall'argomento trattato, ottenuto nell’edizione del Maggio scorso, si è pensato di estendere l'invito anche alla categoria dei Farmacisti per poter dare una informazione più ampia possibile a chi è, quotidianamente, in contatto con un numero rilevante di pazienti e a cui può dare indicazioni il più preciso possibile, sulle nuove metodiche di utilizzo dei Laser.  La durata sarà di una giornata suddivisa in due sessioni, al mattino una parte Teorica e al pomeriggio una parte Pratica con sedute di trattamento a casi clinici. L’evento è stato accreditato ECM per le categorie Medico Chirurgo, Odontoiatra, Farmacista. Info e iscrizioni:
Provider ECM e Segreteria Organizzativa
SWING’APOLOGY SAS - Sig.ra Antonella Perasole - Cell. 3272923106 - 3454111617
antonella.perasole@swingapology.com

Terapia chirurgica: strumento efficace nel Parkinson avanzato


Nei pazienti che presentano gravi complicazioni motorie, in cui il trattamento farmacologico ha perso la suaefficacia o è causa di reazioni avverseè possibile ricorrere al trattamento chirurgico. Il risultato dell’intervento dipende da una serie di fattori, primo fra i quali la selezione dei soggetti che si possono sottoporre all’operazione. Questo passaggio è di fondamentale importanza e risponde a rigorosi criteri che sono presentinelle Linee Guida sulla diagnosi e il trattamento del Parkinsonpubblicate da Limpe insieme all’Istituto Superiore di Sanità. La Giornata Nazionale Parkinson, di cui Limpe e Dismov-Sin costituiscono il comitato promotoresi terrà il prossimo 30 novembre e coinvolgerà numerose strutture locali a livello nazionale, che metteranno a disposizione neurologi esperti per offrire approfondimenti anche su questo aspetto della patologia, le cui cause ed effetti presentano a tutt’oggi elementi da approfondire. Attualmente i possibili trattamenti chirurgici disponibili rientrano in due categorie, lesione o stimolazione cerebrale profonda (Deep Brain Stimulation, DBS), sebbene quest’ultimi siano quelli più utilizzati perché più sicuri e con minori complicanze.

Gli interventi di stimolazione cerebrale profonda (DBS) prevedono il posizionamento intracerebrale, tramite metodiche di neurochirurgia stereotassica, di un elettrodo in grado di erogare una specifica stimolazione elettrica all’interno di una specifica area del cervello, implicata nella genesi dei sintomi parkinsoniani. Le principali aree target per il trattamento della malattia di Parkinson in fase avanzata sono rappresentate dal Nucleo Subtalmico e dal Globo Pallido interno. “La scelta del target di stimolazione, insieme alla selezione dei pazienti candidati al trattamento chirurgico sono fra le principali criticità connesse alla DBS” dichiara il Prof. Lopiano. A questi elementi si aggiungono poi la scelta dei parametri di stimolazione e i criteri per il follow-up. I vantaggi forniti dalla procedura sono però evidenti: la stimolazione è modificabile nel tempo e modulabile fino a che non si raggiunge un significativo livello di efficacia. Numerose pubblicazioni sembrano ormai concordi nel ritenere che i parkinsoniani, da tempo trattati con la terapia farmacologica, affetti da discinesie e fenomeni on – off, rispondono positivamente alla DBS con miglioramento anche a lungo-termine.
La DBS viene di solito proposta a pazienti che, pur avendo una buona risposta ai farmaci, presentano fasi di blocco motorio invalidanti e/o gravi movimenti involontarii pazienti candidati alla terapia chirurgica non devono avere gravi malattie internistiche, problemi psichiatrici di rilievo e, per quanto riguarda l’età, sebbene non esista un limite assoluto, nei soggetti con più di 70 anni è bene considerare l’opzione chirurgica con cautela.
Allo scopo di definire e uniformare la selezione dei pazienti candidati al trattamento chirurgico devono essere seguiti precisi criteri quali la certezza della diagnosi di malattia di Parkinson idiopatica, la presenza di una buona risposta alla levodopa e la presenza di complicazioni motorie; l’intervento di DBS non è invece indicato nei pazienti con diagnosi di parkinsonismo atipico, nei pazienti che manifestano disturbi cognitivi o psichici, o in presenza di controindicazioni chirurgiche.

Il follow-up
Il follow-up con controlli periodici del paziente è necessario. Il monitoraggio deve tenere conto della valutazione dei sintomi motori e della qualità di vita tramite scale validate e della valutazione dei sintomi neuropsichiatrici e comportamentaliA seguito dell’intervento si esegue anche un esame accurato degli effetti della stimolazione per determinarne i parametri adeguati per il controllo ottimale dei sintomi. Tale verifica viene di norma ripetuta nei primi mesi successivi per perfezionare i parametri, verificare l’eventuale insorgenza di effetti collaterali e raggiungere una situazione di relativa stabilità.

Altre tecniche in sperimentazione
Come scritto nelle Linee Guida sulla diagnosi e il trattamento del Parkinson: “Altre tecniche chirurgiche a oggi ancora in via di sperimentazione prevedono l’impianto di cellule staminali in determinate aree cerebrali, più spesso caudato, putamen, bilaterale, striato e zona ventricolare sublateraleI tipi di trapianto più studiati sono a oggi, il trapianto autologo di staminali mesenchimali adulte di derivazione midollare e l’impianto di tessuto mesencefalico embrionale o neuroni dopaminergici embrionali”. Sempre nelle Linee Guida si sottolinea che: “In termini di Sanità Pubblica attualmente non esiste però alcun trattamento con cellule staminali raccomandato per i pazienti con malattia di Parkinson. Va ribadito che questi trattamenti devono essere validati scientificamente in sperimentazioni cliniche controllate condotte in strutture riconosciute e da medici competenti secondo le regole in vigore e a garanzia dei pazienti”.


La terapia riabilitativa
I pazienti parkinsoniani presentano selettive difficoltà nell’esecuzione di movimenti volontari, soprattutto nel caso di azioni sequenziali, bimanuali, costrette nel tempo e guidate dall’interno. La terapia farmacologica dopaminergica appare efficace nel migliorare solo alcuni dei sintomi, peraltro perdendo di efficacia nell’avanzare della condizione, e mostrandosi scarsamente utile nell’azione sui disturbi del linguaggio, sulla rigidità e sull’alterazione posturale, del cammino e della stabilità. Per questo dichiara il Prof. Abbruzzese, presidente Limpe: “L’approccio all’evoluzione della disabilità dei soggetti affetti dalla patologia necessita di un progetto terapeutico multidisciplinare, in cui la riabilitazione assume un ruolo fondamentale. Un corretto approccio riabilitativo non deve prescindere dalle caratteristiche peculiari del singolo paziente”. A fronte di una mole di studi scientifici prodotti, non esistono al momento tecniche riabilitative unanimemente accettate e raccomandate di comune accordo, ma si tende a consigliare fortemente l’esercizio fisico come pratica in grado di apportare benessere al paziente. La ricerca dimostra che una terapia riabilitativa mirata è in grado di ritardare la disabilitàavere un effetto neuroprotettivo e migliorare la qualità di vita nei soggetti affetti dalla patologia.



30 Novembre 2013_GIORNATA NAZIONALE PARKINSON. La malattia, la sua diffusione, la diagnosi precoce e le prospettive terapeutiche saranno al centro della quinta Giornata Nazionale di sensibilizzazione sul Parkinson promossa dal Comitato Limpe e Dismov-Sin. La campagna, divenuta quest’ anno permanente, provvede come di consueto all’organizzazione di un’attività capillare con incontri di informazione e confronto che coinvolgeranno le strutture locali aderenti sul territorio, attraverso il supporto di personale medico qualificato. Nel corso della conferenza stampa di presentazione della Giornata Nazionale saranno inoltre diffusi i risultati e gli aggiornamenti relativi allo studio osservazionale di coorte sulla frequenza e i fattori predittivi di caduta nei pazienti con malattia di Parkinson. www.facebook.com/GiornataDellaMalattiaDiParkinson @gnparkinson #GNParkinson2013
LIMPE è punto di riferimento per i neurologi italiani interessati alla Malattia di Parkinson, alle Sindromi Extrapiramidali e alle Demenze. Attiva dal 1974, si è costituita ente morale senza scopo di lucro. L’interdisciplinarietà è alla base della propria attività insieme alla promozione della ricerca. Per LIMPE è importante istituire e mantenere un contatto con i pazienti e i familiari, nonché con le Associazioni dei Pazienti presenti sul territorio. www.limpe.it
DISMOV-SIN è affiliata alla Società Italiana di Neurologia e alla Movement Disorders Society (USA). L’associazione ha per scopo la diffusione delle conoscenze, la formazione e la promozione della ricerca delle malattie neurologiche che comportino un’alterazione del movimento, quali la Malattia di Parkinson, i Parkinsonismi, i tremori e le distonie. Al suo attivo ha numerosi progetti di ricerca realizzati da neurologi clinici e ricercatori italiani.www.dismovsin.org

venerdì 28 giugno 2013

Cause della cellulite

Oltre a essere un inestetismo diffuso (colpisce otto donne su dieci, anche in giovanissima età), la cellulite è una vera e propria patologia. La ipertrofia pannicolo-lobulare, o panniculopatia edemato-fibro-sclerotica, (questi i termini scientifici) costituisce una degenerazione del tessuto adiposo sottocutaneo, solitamente abbinata a un aumento delle cellule grasse e all’alterazione delle pareti dei capillari venosi. La sua insorgenza può avere conseguenze patologiche per la circolazione delle gambe: i liquidi che ristagnano nei tessuti intercellulari e i tessuti intossicati per una mancata ossigenazione portano - se non s’interviene con cure mirate - all’alterazione della struttura connettivale ed elastica del tessuto, con una sregolata proliferazione di fibre. In maniera semplice, quando il tessuto connettivo è poco irrorato dal sangue, i vasi capillari diventano troppo porosi e lasciano fuoriuscire un eccesso di liquidi: il tessuto reagisce indurendosi e intrappolando il grasso sottocutaneo (da qui l’antiestetica “buccia d’arancia”). Nella maggior parte dei casi la cellulite compare prima sulla parte esterna della coscia e sul ginocchio, per poi diffondersi sull’interno coscia, su fianchi, addome, glutei, caviglie e braccia. Difficile a crederci, possono esserne addirittura colpite la nuca e il tratto lombare della schiena. Perché proprio questi punti in particolare? La chiave di lettura sta in una sofferenza della microcircolazione: tutto dipende dal volume di sangue che giunge in determinate regioni del corpo e da come viene distribuito dalla rete dei capillari. Per una serie di fattori costituzionali e ormonali preferisce le donne che oltre ad avere un maggior numero di cellule grasse (adipociti), rispetto all’uomo, concentrate su cosce, fianchi e glutei, sono soggette nel corso del loro ciclo vitale a non indifferenti stimoli ormonali (a esempio durante l’ovulazione, la gravidanza o la pre-menopausa). Questi fattori possono causare un cattivo ritorno venoso (quindi cattiva ossigenazione dei tessuti) e una scarsa circolazione linfatica (quindi difficoltà nell’eliminare le scorie e conseguente ristagno dei liquidi). Neanche l’uomo è del tutto indenne, quattro su dieci hanno problemi di cellulite, concentrata soprattutto su addome, braccia, collo e schiena. La forma maschile di cellulite (che compare in genere dopo i quarant’anni) viene definita idrolipessia, ovvero tendenza a trattenere liquidi nei tessuti. Anche qui le cause sono da attribuire a fattori costituzionali ma anche a scorrette abitudini comportamentali (alimentazione ricca di grassi, sedentarietà, attività sportiva troppo intensa). Molti confondono il grasso localizzato con la cellulite. La differenza invece è sostanziale: nel primo caso, le cellule di grasso sono sane e reattive agli stimoli del metabolismo; in caso di cellulite invece gli adipociti - ingabbiati da fibre di connettivo e dall’acqua travasata dai vasi sanguigni - sono incapaci di rispondere agli stimoli del ricambio. È per questo motivo che una dieta dimagrante da sola non è in grado di debellare la patologia. La cellulite, se non viene contrastata, si evolve in quattro stadi, seguendo un cammino lento che non è mai omogeneo (sullo stesso soggetto si può notare una cellulite al primo stadio sui fianchi e una al quarto sulle cosce). Genericamente si possono considerare tre tipi di cellulite: a cuscinetto (accumulo di cellule lipidiche prevalentemente su fianchi, cosce e ginocchia); diffusa o mista.

giovedì 27 giugno 2013

Proteggere i bambini dal sole



1 Tenete i lattanti e i bambini piccoli  al riparo dal sole quanto più è possibile durante il primo anno della loro vita; Una brutta scottatura in un bambino piccolo può essere molto seria.

2 Controllate l’orario. I raggi solari  sono più intensi tra le 10 a.m. e le 2 p.m. (11 a.m e le 3 p.m. con orario legale). 

3 Coprite il bambino ad alto rischio (carnagione chiara con capelli biondi rossi e occhi chiari) con un cappello, maglietta a maniche lunghe  e pantaloni lunghi. Usate tessuti a trama stretta e doppio strato quando è possibile. Per i neonati, una carrozzina con una tettoia è preferibile a un passeggino aperto. Con un bambino più grande usate un passeggino con tettoia o con un ombrellino.

4 Usate un filtro solare. Le  sostanze che filtrano i raggi solari che provocano danni sono un elemento importante nel programma di protezione. Più alto è il fattore di protezione, maggiore è la garanzia  offerta. La SKIN CANCER FOUNDATION raccomanda di usare prodottti con SPF 15. Per i bambini di 2 anni o più giovani, consultate il medico. Usare un filtro solare non è però una buona scusa per una eccessiva esposizione al sole. Gli schermi solari offrono una protezione relativa e non assoluta.

5 Fate attenzione alle luci riflesse; molte superfici - sabbia, cemento, neve - possono riflettere radiazioni nocive. Anche il sedersi all’ombra o sotto l’ombrellone non garantisce protezione. Fate attenzione alle giornate nuvolose, quando fino all’80% delle radiazioni solari raggiunge la terra.

6 Fate attenzione specialmente a certe altitudini e latitudini. Dai 300 metri sul livello del mare in su, la radiazione aumenta del 4 o 5%.  E quanto più vicini si è all’equatore, tanto più forti sono i raggi solari. 

7 Evitate l’abbronzatura artificiale compresi i lettini solari, le lampade, i riflettori. Le radiazioni emesse da queste sorgenti luminose, sia raggi ultravioletti A che B, possono essere pericolose e il motto che esse “sono più sicure del sole” è falso. (Vedi inchiesta La pelle n. 2 aprile-maggio 1996). L’uso di pillole abbronzanti non è raccomandato a causa degli effetti collaterali tossici che sono stati attribuiti ad alcuni dei loro ingredienti. 

8 Non mescolare il sole con alcuni farmaci. La fotosensibilità, caratterizzata da esantemi, arrossamento e/o gonfiore, può essere l’effetto collaterale di alcuni farmaci. Consultate il vostro medico o il farmacista.

9 Esaminate la pelle del vostro bambino regolarmente, come la vostra. Cercate ogni escrescenza che sia comparsa, macchie che danno prurito, lividi, cambiamenti dei nei o macchie cutanee. Il cancro della pelle è estremamente raro nei bambini e poco comune negli adolescenti. Tuttavia, la preoccupazione e la cura per la salute della pelle deve essere appresa fin dall’infanzia. 

10 Date esempio al vostro bambino.  I princìpi qui sottolineati devono essere applicati a persone di tutte le età.  Usate queste semplici misure per proteggere la vostra pelle e sicuramente il vostro bambino adotterà più facilmente l’abitudine di proteggere la sua pelle dal sole.

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