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martedì 8 novembre 2011

Ragadi al seno


L’allattamento è un contatto intimo e speciale che si instaura con il proprio bambino, il metodo di nutrizione primordiale, dettato dall’istinto materno. Anche un momento così importante però, senza prendere le dovute precauzioni, può essere rovinato dall’insorgenza di alcuni problemi come le ragadi al seno. Queste ultime sono in parole semplici dei piccoli taglietti o screpolature della pelle che si formano a raggiera attorno al capezzolo. Sono molto dolorose (soprattutto nei primi giorni post-parto, in cui il bambino succhia con più vigore) e, insieme ad altre irritazioni, sono anche il motivo principale di abbandono dell’allattamento naturale. La loro comparsa è causata, oltre da una predisposizione individuale, soprattutto dalla non corretta posizione del neonato al seno, dal mantenimento della stessa posizione durante le diverse poppate o dall’eccessivo sforzo del bebè durante la suzione. Esistono delle pratiche avvertenze da seguire per evitare l’insorgenza delle ragadi e che potrete consigliare alle vostre clienti che stanno per partorire. Innanzitutto importantissima è la posizione del neonato, che deve tenere in bocca non solo il capezzolo ma anche l’areola intorno. La lingua deve restare posizionata tra abbro inferiore e areola mentre le labbra devono rimanere rovesciate per favorire un contatto maggiore tra la loro parte interna e l’areola. Le guance del piccolo non dovrebbero gonfiarsi e sgonfiarsi formando le fossette laterali perché ciò sta a indicare una suzione inefficace. La madre deve sorreggere con le dita la mammella, comprimendo leggermente la zona attorno al capezzolo per facilitarne l’introduzione nella bocca del bambino. Al termine della poppata il distacco, che deve avvenire delicatamente, può essere aiutato con un dito posto tra le labbra del lattante. Inoltre cambiare spesso la posizione del bambino permette di evitare irritazioni in una particolare zona. L’ideale sarebbe quello di cambiare mammella ogni dieci minuti. Importante è anche la preparazione all’allattamento. 6-8 settimane prima del parto è utile massaggiare i capezzoli sotto la doccia con un guanto di crine bagnato e un pò di olio alle mandorle dolci o alle germe di grano. Per detergere il seno è meglio non utilizzare saponi aggressivi: questi potrebbero portare a una maggiore secchezza della pelle e quindi a una più facile irritazione. Occorre inoltre tenere sempre i capezzoli ben asciutti e puliti. Al termine di ogni poppata sarebbe bene anche utilizzare “coppette assorbilatte” in cotone che tengono la pelle asciutta e assorbono il latte in eccesso. È consigliabile anche l’uso di indumenti intimi traspiranti. Nel caso in cui, invece, le ragadi siano già comparse, fermo restando che esse non impediscono in alcun modo l’allattamento, esistono alcuni rimedi per alleviarne il dolore. Uno di questi è l’applicazione di pomate emollienti (come quelle a base di Calendula), che devono però essere sempre rimosse con la massima cura prima di ogni poppata. Rimedio semplice ed efficace è anche l’utilizzo di un cubetto di ghiaccio sulla zona irritata. Di reale efficacia anche preferire che l’azione dell’allattamento avvenga quando il bambino è tranquillo. Questa regola, quando è possibile seguirla, eviterà una suzione troppo violenta. Infine, in casi estremi, quando cioè il dolore è troppo forte, si può ricorrere al paracapezzolo, ideale però solo per brevi periodi.