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martedì 15 gennaio 2013

Storie toccanti, divertenti e irriverenti di cani affettuosi e padrone fedeli


I cani possano rendersi conto di una probabile crisi ipoglicemica dell’uomo? Certo, che sì ed è una delle informazioni che arricchiscono il volume “Il migliore amico delle donne, storie e segreti di cani straordinari e delle loro padrone” edito dall’editrice Sonzogno e in vendita al prezzo di 16 euro. Nelle pagine del testo, scritto con la consueta eleganza e ricchezza di particolari da Susanna Mancinotti, giornalista, autrice e scrittrice per pubblicazioni quali “Io Donna”, “Il Corriere della Sera” e il mensile “Quattro zampe”, vengono descritte le storie di alcuni volti noti del nostro paese (da Margherita Hack a Lorella Cuccarini a Franca Valeri tanto per citarne qualcuna) e dei loro amici a 4 zampe. Racconti effettuati in prima persona che toccano le note della commozione in alcuni casi, dell’umorismo in altri, sino alla più curiosa aneddotica. Si scopre così che l’astrofisica Margherita Hack è dotata oltre che di un cervello di prim’ordine anche di un cuore enorme, visto che ha salvato dalle angherie di un’orda di piccoli teppisti quello che poi sarebbe diventato il suo compagno più fedele. Oppure che Rita Dalla Chiesa ama così tanto gli animali da raccogliere praticamente ogni cucciolo che incontra per strada, tanto che una volta le è capitato di farlo anche con uno che un padrone lo aveva già (e che puntualmente le ha citofonato a casa per farselo ridare!!). Ma non finisce qui. Alla fine di ogni racconto c’è una scheda di approfondimento che cerca di rispondere in modo semplice ed esaustivo a interrogativi che sicuramente si è posto almeno una volta chiunque abbia avuto un cucciolo. Come ad esempio a chi va il cane nel caso di divorzio di una coppia di proprietari, oppure il modo migliore per abituarlo all’arrivo di un neonato in casa, evitando di offenderlo in qualche modo e di ferirlo nei suoi sentimenti. Infine il libro include anche degli approfondimenti relativi alle principali razze, specificando per ognuna la provenienza, le caratteristiche caratteriali salienti, i trucchi principali per evitare che il “padrone” del nostro rapporto con il cane diventi, in ultima analisi, soltanto lui.

lunedì 9 luglio 2012

SCLEROSI MULTIPLA: TERAPIA INTRAMUSCOLARE A PORTATA DI CLICK



·      E’ disponibile anche in Italia la penna pre-riempita monouso che consente l’autosomministrazione  intramuscolare di interferone β 1a per il trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente.
·      Grazie alla semplicità di utilizzo, al sistema che mantiene l’ago nascosto alla vista e alla monosomministazione settimanale, la nuova penna pre-riempita migliora l’indipendenza del paziente nella somministrazione del farmaco e riduce l’ansia legata alle iniezioni, migliorando l’aderenza alla terapia.
·      Nella sclerosi multipla si riscontrano problemi di scarsa aderenza al regime terapeutico con percentuali che variano dal 12,9% al 45,8%: un comportamento che si riflette negativamente su efficacia della terapia, qualità di vita e costi della malattia.
·      La sclerosi multipla colpisce nel nostro Paese circa 63.000 persone e rappresenta una delle principali cause di disabilità neurologica nei giovani adulti.

Arriva anche in Italia la penna pre-riempita monouso che consente l’autosomministrazione intramuscolare di interferone β 1a, permettendo di facilitare l’assunzione del farmaco da parte dei pazienti: l’autoiniettore è totalmente integrato con la siringa pre-riempita, ossia il farmaco è già all’interno della penna e non è necessario che il paziente faccia alcuna manovra per caricare la siringa.Questa nuova procedura di somministrazione riduce il dolore e l’ansia da iniezione, fattore importante poiché l’agofobia è presente nel 22% dei soggetti affetti da Sclerosi Multipla (SM) e sottoposti a terapie iniettive1.
“La nuova penna pre-riempita rappresenta un importante passo in avanti nel trattamento: è un’innovazione che renderà i pazienti più indipendenti, facilitando l’accettazione della terapia. Inoltre, la possibilità di eseguire la procedura senza vedere l’ago consentirà di superare anche l’agofobia, frequente nei pazienti con SM. - afferma il Dott. Antonio Bertolotto, Direttore Neurologia 2, Centro di Riferimento Regionale Sclerosi Multipla (CRESM), A.O.U. San Luigi Gonzaga di Orbassano, Torino - Recenti studi hanno dimostrato, infatti, che la nuova penna pre-riempita riduce l’ansia legata all’iniezione per il 66% dei pazienti, riduce il dolore nel 68% dei casi ed è più facile da impugnare per l’89%2”.
Nelle patologie ad andamento cronico ed evolutivo come la SM, l’aderenza alla terapia risulta fondamentale: l’ansia legata all’iniezione e la necessità di ricorrere all’aiuto di altri possono rappresentare un ostacolo al corretto mantenimento della frequenza di somministrazione e il percorso terapeutico rischia quindi di diventare incostante. Nella SM, infatti, si riscontrano frequentemente problemi di scarsa osservanza del regime terapeutico, con un tasso di non aderenza che varia dal 12,9% al 45,8%. Questa scarsa aderenza si riflette sull’efficacia3 e, di conseguenza, sui costi della malattia4 e sulla qualità della vita dei pazienti: nei pazienti che seguono fedelmente il regime terapeutico, si riscontra un maggior benessere fisico e un miglioramento generale della sintomatologia; si osserva, inoltre, una migliore vita di relazione, ad esempio nella sfera affettiva e sessuale, nei rapporti con i familiari e con il personale sanitario. Nel complesso si ottiene, quindi, un globale miglioramento delle attività della vita quotidiana5.
“L’interferone β 1a a somministrazione intramuscolare è un farmaco di comprovata efficacia: in oltre quindici anni di utilizzo ha dimostrato di ridurre la frequenza di recidive e diminuire del 37% il rischio di sviluppare una disabilità persistente. - continua Bertolotto - Rispetto alle altre terapie con interferone, inoltre, la diversa via di somministrazione ha il vantaggio di permettere una sola iniezione a settimana e di ridurre le reazioni nel sito di iniezione, come eritemi e pomfi, che si verificano invece più frequentemente nelle terapie sottocutanee. Aspetti che hanno migliorato notevolmente l’aderenza alla terapia da parte dei pazienti. L’introduzione nella pratica clinica della nuova penna pre-riempita - conclude Bertolotto - è un ulteriore passo in avanti in questa direzione, che rende ancora più agevole l’assunzione del farmaco da parte del paziente”.
“Questo innovativo autoiniettore è espressione dell’impegno di Biogen Idec per la continua ricerca di soluzioni terapeutiche in grado di migliorare la qualità di vita delle persone affette da SM. - dichiara Giuseppe Banfi, Amministratore Delegato di Biogen Idec Italia - La nostra azienda è da sempre dedicata alla sclerosi multipla, con una ricerca d’avanguardia che ha permesso di assicurare negli anni lo sviluppo di terapie innovative, e costantemente ispirata dalla profonda attenzione alle esigenze del paziente: una componente che guida quotidianamente tutte le nostre attività.”
La sclerosi multipla è una malattia cronica che colpisce circa 63.000 persone nel nostro Paese, in particolar modo le donne, e insorge solitamente in giovane età, tra i 20 e i 40 anni. Si tratta di una malattia molto complessa, che richiede l’intervento di un’equipe multidisciplinare, all’interno della quale l’infermiere gioca un ruolo chiave. Quest’ultimo, infatti, si fa carico della persona affetta da SM nella sua totalità, per capirne bisogni e aspettative e aiutarla ad affrontare la gestione della malattia nella sua quotidianità. L’affiancamento costante al paziente e l’ascolto possono ottimizzare l’assistenza, permettendo al malato di sviluppare una maggiore consapevolezza della propria condizione, favorire il processo di adattamento alla disabilità e ridurre lo stress degli interventi diagnostici e terapeutici.
“L’infermiere impegnato nell’area della SM insegna ai pazienti il modo più corretto di gestire autonomamente la terapia con l’obiettivo di coinvolgerli in un percorso di cura più ‘esperto’. - dichiaraPierangela Riani, Infermiera Ambulatori di Neurologia, A.O.U.P. Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana - Questa nuova opzione consente al paziente una maggiore indipendenza nell’assunzione del farmaco: un traguardo sicuramente importante per la sua qualità di vita.”
La gestione delle persone che soffrono di SM comporta notevoli difficoltà sia al momento della diagnosi che lungo tutto il decorso della malattia, dal momento che il paziente è sottoposto a continui riadattamenti e a cambiamenti sempre più repentini della sua condizione. La reazione alla diagnosi e la consapevolezza di dover assumere una terapia in modo costante e per tutta la vita dipendono molto dal bagaglio emotivo e culturale che la persona si porta dietro e può essere diversa da paziente a paziente.
“Il 50% dei malati affetti da malattie croniche che necessitano l’assunzione di farmaci a lungo termine sono generalmente inclini ad una scarsa aderenza alle terapie. Nella sclerosi multipla, in particolar modo, i pazienti spesso abbandonano il trattamento entro i primi due anni esponendosi al rischio di ricadute e disabilità. -afferma Benedetta Goretti, Psicologa clinica Psicoterapeuta, Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche, S.O.D. Neurologia 1, Università degli Studi di Firenze - Questo è un grave problema perché può compromettere pesantemente non solo le condizioni fisiche, ma anche quelle psicologiche del paziente che, per reazione e per incapacità di adattarsi alle sue condizioni di salute, adotta un comportamento passivo, anche rispetto alle terapie. La nuova penna pre-riempita mette il paziente in una condizione di maggior comfort verso il trattamento, permettendogli di beneficiarne sia dal punto di vista dell’efficacia terapeutica che in termini di autonomia.”

Informazioni su Biogen Idec
Biogen Idec si avvale di una ricerca scientifica all'avanguardia per identificare, sviluppare, produrre e commercializzare terapie innovative per il trattamento di gravi patologie, con focalizzazione nel campo della neurologia, dell’immunologia e dell’emofilia. Fondata nel 1978, Biogen Idec è la biotech company totalmente indipendente di più lunga tradizione. Pazienti di tutto il mondo traggono beneficio dalle terapie innovative di Biogen Idec per la cura della sclerosi multipla. Ulteriori informazioni relative all’azienda sono disponibili nei siti: www.biogenidec.it e www.biogenidec.com.

Riferimenti bibliografici
[1] Cox, D. and J. Stone, Managing self-injection difficulties in patients with relapsing-remitting multiple sclerosis. J Neurosci Nurs, 2006. 38(3): p. 167-71.
[2] Phillips, J.T., et al., An open-label, multicenter study to evaluate the safe and effective use of the single-use autoinjector with an Avonex(R) prefilled syringe in multiple sclerosis subjects. BMC Neurol, 2011. 11: p. 126.
[3] Steinberg, S.C., et al., Impact of adherence to interferons in the treatment of multiple sclerosis: a non-experimental, retrospective, cohort study. Clin Drug Investig, 2010. 30(2): p. 89-100.
[4] Tan, H., et al., Impact of adherence to disease-modifying therapies on clinical and economic outcomes among patients with multiple sclerosis. Adv Ther, 2011. 28(1): p. 51-61.
[5] Devonshire, V., et al., The Global Adherence Project (GAP): a multicenter observational study on adherence to disease-modifying therapies in patients with relapsing-remitting multiple sclerosis. European Journal of Neurology, 2011. 18(1): p. 69-77.

noesis S.r.l.

Idratazione e cura della pelle: i risultati di una ricerca europea



Una ricerca condotta in UK, Francia, Germania, Spagna e Italia da Consumer Analysis con il contributo di Allergan fa emergere preoccupazioni e incongruenze in tema di idratazione e cura della pelle e le cause del suo invecchiamento. Il 95% degli 11.000 intervistati non associa la formazione di rughe alla disidratazione della pelle, eppure quasi tutti concordano sulla necessità di mantenerla idratata perché rimanga sana, fresca e con un aspetto giovane e per il 23% le rughe sono la prima preoccupazione riguardo alla propria pelle. 
L’obiettivo principale di questa ricerca, la più ampia del suo genere - ha coinvolto 11.000 soggetti - era quello di capire cosa gli Europei sanno in tema di idratazione della pelle e le relative modalità per prendersene cura. 
11.000 gli intervistati, sia uomini che donne, in Europa – e nello specifico in Italia, Francia, Germania, Spagna e UK, accomunati dal una serie di dati tra cui spicca la mancanza di conoscenza della relazione tra idratazione della pelle e comparsa delle rughe. Circa il 95% degli intervistati infatti non correla i due elementi e questo nonostante quasi tutti (Italia 90%, Spagna 84%, UK 83%, Germania 81%, Francia 80%) concordino sul fatto che per avere una pelle sana, fresca e di aspetto giovane è importante mantenerla ben idratata. Di fatto, più del 45% di uomini e del 41% delle donne non sa esattamente cosa significhi “pelle disidratata”, pur avendo tra le loro maggiori preoccupazioni – per il 23% - riguardo alla pelle proprio la formazione delle rughe
La definizione di pelle sana varia da Paese a Paese: per Tedeschi (64%), Inglesi (57%) e Italiani (52%) è sana una pelle senza macchie o imperfezioni, per i Francesi (59%) quella luminosa, mentre per gli Spagnoli (55%) quella visibilmente liscia
Nei Paesi più a Nord (Germania 41%, Francia 24%, UK 32%) ci si preoccupa di più della salute della pelle nei mesi invernali, mentre in Italia (31%) e Spagna (35%) si temono di più i mesi estivi. 
Nonostante si prendano cura della pelle con creme e lozioni, sono tanti coloro che non sono soddisfatti dei risultati e ritengono che queste misure non siano efficaci per l’idratazione della pelle nel lungo periodo e per ridurre i segni dell’invecchiamento: tra i più insoddisfatti i Francesi – ben il 47% - seguiti dai Tedeschi e dagli Italiani (36%), dagli Inglesi (32%) e infine gli Spagnoli (23%). 
In linea con questi dati, gli intervistati stanno considerando di passare da trattamenti di superficie quali creme e lozioni a un vero e proprio trattamento iniettabile di idratazione profonda, con differenze minime tra Paesi (tra il 21% e il 23%) 
Focus Italia 
In Italia 9 persone su 10 ritengono importante mantenere idratata la propria pelle, specialmente quella del viso e per assicurarsi di avere comunque una pelle ben idratata. Per ottenere questo risultato, il 66% del campione italiano usa creme o lozioni idratanti, beve molta acqua (il 65%) e utilizza – il 24% - una crema o una lozione specifica per pelli disidratate. Ben il 36% però non è soddisfatto dei risultati e ritiene che le creme non siano realmente efficaci per idratare la pelle nel lungo periodo, né per ridurre le rughe. 
Non sorprende allora, forse, che ben il 43% degli Italiani ogni anno prenda in considerazione l’ipotesi di un fare un lifting al viso o un trattamento iniettabile di idratazione profonda e il 12% ci pensi addirittura una volta a settimana o più spesso
La ricerca conferma poi un trend in continua crescita negli anni recenti ovvero: gli uomini italiani si prendono molta cura del proprio aspetto, in alcuni casi più delle donne. Essi sono tra i più attenti (82%), preceduti solo dagli Spagnoli (85%) e, sorprendentemente si preoccupano molto di più della mancanza di tono della pelle (91%) e delle rughe 
(83%) che non di diventare calvi (81%) o di avere i capelli grigi (72%). La ricerca evidenzia che l’8% degli uomini già si sottopone a trattamenti viso per mantenere la pelle idratata . 
LA RICERCA 
La ricerca “SKIN HYDRATION & ANTI-AGEING – EUROPEAN SURVEY REPORT”, la più ampia nel suo genere, è stata condotta da Consumer Analysis Ltd.1 su un campione di più di 11.0002 uomini e donne europei di età compresa tra 21 e 59 anni, rappresentativo sia delle singole popolazioni di UK, Francia, Germania, Italia e Spagna, sia del peso di questi Paesi sulla popolazione europea. 
L’obiettivo della ricerca era di indagare livello di comprensione, attitudini e comportamenti circa l’idratazione della pelle e il ruolo che gioca nel processo anti-età. La ricerca è stata anche strutturata per comparare quanta importanza le donne e gli uomini ripongono nelle opzioni di trattamento anti-età e quali azioni le persone intraprendono per preservare un aspetto giovane. Infine, poiché molte persone hanno iniziato ad apprezzare e ad accettare i benefici dei trattamenti cosmetici iniettabili, la ricerca esplora quanto le persone hanno realmente confidenza con queste procedure, in particolare riguardo al mantenere la pelle idratata e luminosa. 
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Allergan Inc. è una società che opera nel settore sanitario, multispecialistica; fondata 60 anni fa, con l’impegno e l’obiettivo di sviluppare trattamenti innovativi per aiutare le persone a raggiungere il proprio potenziale di vita. La società oggi conta circa 10.000 dipendenti in più di 100 paesi, con una struttura di marketing e vendite globale con un ampio e dinamico portafoglio di prodotti, che variano dalle specialità medicinali, ai dispositivi medici. Inoltre dispone di tecnologie d’avanguardia in Ricerca e Sviluppo, nella produzione e nei controlli della sicurezza, che aiutano milioni di pazienti a vedere meglio, a muoversi più liberamente e a esprimersi in modo più completo. Dagli inizi, quando era una società specializzata nella cura dell’occhio, all’attuale specializzazione in vari campi medici (fra cui l’oftalmologia, le neuroscienze, l’obesità e la medicina estetica e la dermatologia), Allergan è orgogliosa di festeggiare 60 anni di progressi medici ed è orgogliosa di sostenere i pazienti e i medici che confidano nei suoi prodotti, nonché il personale e le comunità nelle quali vive e lavora. 

lunedì 28 maggio 2012

La rieducazione nel post-operatorio oncologico



Dopo il Tumore la Rinascita: Il libro di Cinzia Patrizia Pirrò è il dono di un’esperta e di una donna alle vittime della violenza della malattia


Milano, Maggio 2012. “Comunicazione vuol dire scambio di informazioni, un processo interattivo che non è fatto solo di domande e risposte”, scrive Cinzia Patrizia Pirrò.

Il 14 giugno 2012, presso la Galleria Federica Ghizzoni,  Cinzia si apre a questo processo di comunicazione al di fuori del suo studio, attraverso un incontro-conferenza stampa, con le persone che si rivolgono a lei e con quanti vogliano approfondire la conoscenza sul percorso post-oncologico. Un tema poco trattato eppure fondamentale per quanti vivono direttamente e indirettamente il problema del cancro. Chiamiamolo così, con il suo nome, e non brutto male, male incurabile, brutta malattia.

Nella presentazione al libro Dopo il Tumore la Rinascita (Ed. Vitalità), il Prof. Stefano Martella, Vice Direttore della Divisione di Chirurgia Ricostruttiva presso l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano, afferma "Oggi spesso la patologia neoplastica maligna non uccide, ma può rendere inutile o deficitaria la propria vita. È dolore puro. In questo contesto persone come Cinzia arrivano all’improvviso e tentano di demolire, giorno dopo giorno, la loro sofferenza. La rieducazione fisica, la riabilitazione motoria e il calore umano donano un miracolo a chi soffre: far vivere bene con il proprio corpo".

Il patrimonio di Cinzia giunge da lontano, dagli Stati Uniti, dove nei suoi studi da terapista ha avuto modo di affrontare il post-operatorio oncologico da un punto di vista differente dal nostro Paese, che è sì ricco di istituzioni che svolgono un prezioso lavoro ma è soprattutto colpevolmente carente in fatto di comunicazione sull’argomento. Scopo del libro è quello di trasmettere conoscenze su come affrontare i problemi che insorgono, dare informazioni ai pazienti e ai loro medici, ai fisioterapisti, su come affrontare le conseguenze di un evento traumatico che non termina con l’intervento. Un evento che spesso - dopo - suscita nelle donne un senso di abbandono.

Cinzia lo fa anche tramite l’esperienza delle sue pazienti, delle sue “amiche” che sono la sua fonte primaria di riscontro pratico e di soddisfazione. Il libro contiene infatti l’importante messaggio del “malato” al “malato”. “Ho voluto dare voce alle meravigliose persone con cui sono venuta in contatto e che non riescono a esprimersi davanti al proprio oncologo, dicendogli come si sentono e di che cosa avrebbero bisogno” dice Cinzia, che del malato ha una visione primariamente umana, che include il ruolo indispensabile della famiglia.

Il libro propone un nuovo approccio al dopo, al momento in cui corpo e psiche, violentati dalla malattia, hanno più che mai bisogno di rigenerarsi. Un approccio tecnico, frutto di studi e sperimentazione empirica, che non vuole, non può essere, non è, alternativo alla medicina: ne è il completamento. E’ soprattutto un messaggio affinché il paziente abbia gli strumenti per trovare facilmente il giusto percorso capace di affrontare in maniera olistica la problematica oncologica.

Per ulteriori informazioni                                                                   Edizioni Vitalità di Minerva Medica
cinziapa@hotmail.com                                                                         pagg. 140
tel. 348 6038757                                                                                  14 euro