È stato appena presentato, in seno all’8° Congresso Nazionale dell’UROP
(Urologi Ospedalità Gestione Privata) un innovativo trattamento
mini-invasivo per l’incontinenza urinaria maschile da prostatectomia conseguente ad un
carcinoma. A presentare l’impianto “VIRTUE”, alla
platea di specialisti riunitisi a Ravello da tutta Italia, i dott.ri Simone
Crivellaro e Rosario Fede. L’intervento, in LIVESURGERY via satellite ad alta definizione dalle sale operatorie
della Clinica Malzoni di Avellino, ha mostrato come eseguire correttamente
questo innovativo impianto; la tecnica di posizionamento di Virtue, infatti,
non prevede la completa dissezione del muscolo bulbouretrale evitando così il
contatto diretto della rete con l’uretra. La sua unicità
consiste nel design a quattro bracci che garantisce compressione e sospensione
dell’uretra bulbare determinando un miglioramento funzionale
dell’attività sfinterica per il trattamento dell’incontinenza urinaria dopo
prostatectomia radicale. Questo innovativo trattamento segna un ulteriore importante passo avanti nella
cura dell’incontinenza maschile,
patologia che interessa più di 2 milioni di uomini ed è spesso riconducibile a altre malattie o
trattamenti che riguardano la ghiandola prostatica (come un’iperplasia prostatica o, appunto, la rimozione della prostata a causa di un cancro),
nonché ratifica ancora una volta l’eccellenza della Clinica Malzoni in campo
Urologico. Lo dimostra il fatto che l’attuale Presidente UROP è il dott.
Stefano Pecoraro, responsabile dell'Andrologia Chirurgica della
Clinica Malzoni
e che il dott. Rosario Fede,
Responsabile dell’Uroginecologia della Clinica campana e dell’Ambulatorio
specialistico di uroandrologia dell’IRCCS Neuromed, è da sempre impegnato
nell’aggiornamento dei trattamenti in campo urologico, rendendo accessibili ai
suoi pazienti le cure più
all’avanguardia del panorama clinico nazionale e non e contribuendo spesso
in prima persona all’aggiornamento della categoria di specialisti di
appartenenza, essendo chiamato a relazionare sulle tecniche più innovative in
seno agli annuali congressi UROP.
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martedì 11 giugno 2013
venerdì 31 maggio 2013
I farmaci del futuro dallo studio del DNA batterico
Firmato l’accordo tra l’Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita e una
nuova compagnia Biotec negli Stati Uniti. A Gerenzano è partito il progetto di
costituire una Banca del DNA Batterico
Nuovi farmaci dal DNA batterico? Negli USA ci
stanno provando e per farlo hanno chiesto collaborazione alla Fondazione
Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita, eccellenza consolidata nel campo
delle biotecnologie, tra i primi fornitori al mondo di DNA batterico di ceppi
rari e sede della costituenda Banca di DNA batterico.
E’ stato siglato a Boston un importante accordo che
vede la Fondazione come fornitore di campioni di DNA batterico derivanti da
ceppi di attinomiceti rari, che saranno studiati dagli esperti americani con
l’obiettivo di individuare le sequenze scritte nel genoma di questi
microorganismi, capaci di produrre nuove molecole potenzialmente dotate di
attività farmacologiche. La collaborazione e l’invio di campioni oltre oceano
sono iniziati dopo uno studio “pilota” effettuato in febbraio 2013 su duecento
campioni preparati e inviati da Gerenzano: le analisi effettuate negli USA
hanno confermato per ciascun campione, il raggiungimento degli standard
quantitativi e di purezza richiesti dai ricercatori americani. E’ così iniziato
il lavoro di preparazione di altri campioni e, come previsto nell’accordo, ne
saranno forniti almeno 5000 entro fine anno. Se, come si spera, dalle ricerche
effettuate negli USA, saranno individuate sequenze geniche interessanti la
collaborazione continuerà con la fornitura dei ceppi selezionati ed,
eventualmente, con ricerche coordinate per la messa a punto dei metodi di
produzione delle nuove molecole per via fermentativa.
Le dichiarazioni
«La filosofia di ricerca della Fondazione – ha
dichiarato Angelo Carenzi, Presidente
Fiirv - si basa sulla considerazione che i microorganismi presenti
nell’ambiente sono dei fantastici produttori di molecole dotate di molteplici
proprietà farmacologiche. Non per nulla, la gran parte degli antibiotici, degli
antitumorali e degli antifunginei, oggi disponibili in terapia, sono di origine
naturale. Inoltre, piccole variazioni nel genoma dei microorganismi possono
portare alla scoperta nuove molecole, alcune dotate di proprietà migliorative
rispetto a quelle già disponibili. La Fondazione quindi continuerà a ricercare
nuovi ceppi di microorganismi, a selezionarli, a caratterizzarli e a studiare
le condizioni ottimali per far sì che producano i così detti metaboliti
secondari, ovvero composti più interessanti per le proprietà biologiche che
spesso veicolano. Con l’inizio degli anni 2000, la genomica ha permesso di
capovolgere la metodologia da noi adottata che comunque con continui
aggiornamenti mantiene la sua validità: si partirebbe non più da quanto il
microorganismo produce, bensì dalla potenzialità di sintesi scritta nel genoma
di ciascun diverso ceppo. Se la lettura del genoma batterico sarà in grado di
individuare le vie sintetiche si avrà un tale ampliamento della conoscenza
delle potenzialità di sintesi di nuovi composti biologicamente attivi che avrà
una alta probabilità di portarci ad individuare nuovi farmaci per la cura di
diverse patologie».
Soddisfatto anche il Direttore della Fondazione Andrea Gambini: «Il lavoro svolto in
questi anni ci ha permesso di ottenere alcuni risultati significativi: da un
lato il Bioparco gestito dalla Fondazione ospita oggi 20 gruppi che svolgono
autonomamente diverse attività di ricerca in campo biotecnologico e dall’altro,
l’impegno diretto della Fondazione in diversi progetti di ricerca ha generato
tra l’altro l’ottenimento di 2 brevetti ad alto potenziale applicativo.
Inoltre, il mantenimento e la crescita costante delle competenze dei nostri
ricercatori hanno portato collaborazioni internazionali di alto livello come
questa recentissima legata alla fornitura di DNA da microorganismi. Collaborazioni
che hanno un duplice obiettivo: migliorare le nostre conoscenze ed essere parte
attiva delle evoluzioni impressionanti che caratterizzano la ricerca medico
scientifica; creare un circuito virtuoso che ci consente di sostenere
economicamente le nostre attività, ma anche, in un momento economicamente
difficile, di dare risposte positive in termini di posti di lavoro e
investimenti nella ricerca».
PROTIPLUS METODO )3.2.2( Dieta di Mantenimento
Ogni volta che si
giunge al termine di un periodo di dieta, sorge spontanea la domada: “ cosa
faccio adesso? ”
Il periodo che segue
un regime dietetico è sempre molto delicato e critico, dove gli sforzi fatti
possono venire vanificati riprendendo tutti i chili persi.
Per ovviare al
problema e continuare a mantenersi in forma, ProtiPlus presenta un regime
alimentare semplice e pratico che consente di mantenere i risultati ottenuti
con il metodo )3.2.2( : la dieta del mantenimento sviluppata a sua volta sullo
schema )3.2.2( di ProtiPlus
Si raccomanda di seguire una dieta
ipocalorica adeuata, seguendo uno stile di vita sano con un buon livello di
attività fisica.
IL METODO )3.2.2( DI MANTENIMENTO si articola in 2 fasi:
Nelle settimane della
fase progressiva della dieta di mantenimento, il contenuto calorico previsto è
il medesimo dei giorni di pre-equilibrio nelle settimane di dieta intensiva. Si
ha, quindi, una continuazione nei valori, rimanendo circa sulle 1500 kcal e,
come già negli utlimi giorni di dieta, lo schema alimentare lascia molta
libertà, integrato a colazione, pranzo o cena con un prodotto della gamma
Protiplus, più una barretta in uno dei due spuntini giornalieri.
In queste settimane il programma
alimentare può essere condotto in completa libertà con alimenti tradizionali
oppure prevedere un‘integrazione
con un prodotto Protiplus a scelta tra la colazione, il pranzo la cena o il
break. Quest’ultima soluzione, infatti, consente un costante approvigionamento
di proteine, con un limitato apporto di grassi e carboidrati.
Per ulteriori informzioni visita il sito www.protiplus.it
scrivi all’esperto: info.protiplus@nutritionetsante.com
oppure chiama il numero
verde: 800 018 124
martedì 21 maggio 2013
Arriva in Italia il cerotto medicato che sconfigge il temibile dolore cronico neuropatico posterpetico
È un nemico insidioso, capace di incidere pesantemente sulla qualità della vita, che richiede terapie mirate e purtroppo segnate da fastidiosi effetti collaterali. Contro il dolore posterpetico (il cosiddetto fuoco di Sant'Antonio) – una forma di dolore neuropatico localizzato – debutta in Italia una nuova soluzione terapeutica. Semplice, diretta, di grande efficacia e di fatto priva di controindicazioni. Si tratta di un cerotto medicato al 5% di lidocaina, che, applicato direttamente sulla parte dolente, è in grado di fornire un buon sollievo sintomatico, un eccellente profilo di tollerabilità anche nell’uso prolungato e la maneggevolezza garantita da un prodotto antalgico che non richiede alcuna titolazione. Per tutte queste ragioni, le linee guida raccomandano il cerotto di lidocaina al 5% come trattamento di prima linea per il dolore neuropatico localizzato conseguente a herpes zoster.
La nevralgia posterpetica è catalogata tra i più famigerati dolori cronici. Rientra fra le patologie definite ‘dolore neuropatico localizzato’ (localized neuropathic pain, LNP), da lesioni periferiche del sistema nervoso, che hanno la caratteristica di essere superficiali e localizzate, quindi aggredibili con trattamenti appunto "localizzati", quali i trattamenti topici.
Un'indagine specifica su questa forma di dolore, realizzata online da Doloredoc.it su un campione significativo di medici e di pazienti, ha messo in evidenza le criticità caratteristiche della nevralgia posterpetica: ha forte impatto sulla qualità della vita (incide con valori elevati, dal 60 al 100% del campione, sulla relazionalità, sulle attività quotidiane, sulle capacità lavorative e anche sulla qualità delle ore di sonno), è di lunga durata (oltre metà del campione dei pazienti ne soffre da oltre 3 anni) e si caratterizza per l'insufficienza dei trattamenti attuali, evidenziata sia dai medici che da chi ne soffre.
Un dibattito scientifico a più voci, al Circolo della Stampa di Milano, ha visto questa forma insidiosa di dolore al centro del confronto fra esperti del settore, coordinato dal giornalista Marco Palma, al quale hanno preso parte il presidente della Commissione nazionale Cure palliative e Terapia del dolore presso il ministero della Salute, Guido Fanelli, il responsabile dell'Area Cure Palliative e Terapia del Dolore della SIMG, Pierangelo Lora Aprile, il responsabile della Divisione U.O. Riabilitazione neuromotoria IRCCS Fondazione Maugeri Montescano (PV), Roberto Casale, e l'amministratore delegato di Grunenthal Italia, Thilo Stadler.
L'incontro ha anche offerto l'occasione di presentare il progetto YAP (Young Against Pain), attraverso il quale saranno individuati 30 ricercatori italiani under 40 da inserire in un gruppo di lavoro composto da ricercatori all'estero, allo scopo di rilanciare la ricerca italiana sulla terapia del dolore. Il progetto, sviluppato con il sostegno incondizionato di Grünenthal, è stato illustrato da Massimo Allegri, ricercatore presso il Dipartimento Scienze Cliniche chirurgiche, diagnostiche e pediatriche dell'Università di Pavia, Terapia del dolore, Fondazione IRCCS Policlinico S. Matteo.
martedì 12 marzo 2013
Serena la Nanna. Felice la mamma.
L’igiene quotidiana del bambino è un’occasione fondamentale di intimità con la mamma e un momento importante, se non indispensabile per poter vivere bene e in piena salute. In particolare, imprescindibile nel neonato è l’igiene del naso, degli occhi e delle orecchie.
Il naso è un organo molto importante: filtra e riscalda l’aria che respiriamo e costituisce la prima barriera protettiva contro virus e batteri che tentano di invadere il nostro organismo. Il naso dei neonati e dei bambini è più vulnerabile rispetto a quello degli adulti perché, a causa delle ridotte dimensioni delle fosse nasali, si ostruisce facilmente. La pulizia del nasino dei neonati deve essere un gesto quotidiano, per consentire ai piccoli di respirare più agevolmente e dormire sonni più tranquilli. Inoltre, una buona igiene del naso è indispensabile per combattere raffreddori e allergie ed è fondamentale sottoporre i bimbi, fin dalla nascita, al lavaggio nasale con un prodotto specifico.
Il naso chiuso favorisce anche la riproduzione dei batteri e le infezioni dell’orecchio interno. Per questo motivo anche l’igiene delle orecchie non va trascurata: le orecchie dei bambini vanno pulite due/tre volte alla settimana perché, grazie a un sistema di piccole ciglia vibratili, il cerume viene portato naturalmente verso l’esterno.
Anche la pulizia della congiuntiva dei bambini è altrettanto importante: il bambino fin dalla nascita, può presentare, specie al risveglio, le ciglia degli occhi unite tra loro da un residuo lacrimale denso che va rimosso con attenzione. Inoltre gli occhi dei bambini si arrossano facilmente ed è quindi necessaria un’attenta igiene oculare.
Per garantire l’igiene e il benessere del neonato e del bambino, e proteggerlo da infezioni e allergie, dall’esperienza Euritalia nascono tre prodotti Isomar, delicati e sicuri, in grado di liberare il naso, le orecchie e curare l’igiene degli occhi dei più piccoli, attraverso semplici gesti d’amore quotidiani.
ISOMAR FLACONCINIParticolarmente indicato in età neonatale e pediatrica, con la naturale azione fluidificante del muco in eccesso, incrementa l’umidità delle mucose, libera il naso e favorisce la respirazione del neonato durante l’allattamento e il riposo. Adatto per usi prolungati, per l’igiene nasale, per lavaggi oculari e per l’aerosolterapia anche frequenti. ldeale anche per l’igiene della congiuntiva di neonati e bambini. Non ha controindicazioni.
ISOMAR BABY SPRAY NO GASIndicato per igiene nasale quotidiana dei bambini a partire dai 6 mesi. L’erogatore ad azione meccanica (senza gas propellenti) consente oltre 400 nebulizzazioni. Può essere usato più volte al giorno senza controindicazioni per favorire una costante pulizia e apertura delle narici, migliorando la respirazione e favorendo un sonno tranquillo
ISOMAR BABY SPRAY NO GASIndicato per igiene nasale quotidiana dei bambini a partire dai 6 mesi. L’erogatore ad azione meccanica (senza gas propellenti) consente oltre 400 nebulizzazioni. Può essere usato più volte al giorno senza controindicazioni per favorire una costante pulizia e apertura delle narici, migliorando la respirazione e favorendo un sonno tranquillo
ISOMAR ASPIRATORE NASALEStudiato per consentire il drenaggio delle secrezioni muconasali che ostruiscono le narici del bambino e favorire una libera e corretta respirazione. Grazie alle soluzioni progettuali attuate non irrita le narici del bambino e può essere utilizzato in maniera continuativa, anche più volte al giorno. Facile da usare, delicato e sicuro, dona un rapido sollievo.
In Farmacia
Formato e prezzo al pubblico indicativo:
Isomar Flaconcini – naso occhi, 5 ml, 24 pz € 9,95
Isomar Baby Spray No-Gas – naso, 30 ml € 8,20
Isomar Aspiratore Nasale (con 1 filtro inserito + 3 in omaggio) € 9,30
Filtri di ricambio – 20 pz € 4,15
TISANA BELLEZZA DONNA
Un aiuto
dalla Natura per una pelle più luminosa ed elastica
La bellezza non passa soltanto attraverso la pelle
ma proviene anche dall’interno: esiste infatti una stretta correlazione tra
alimentazione e aspetto esteriore.
Smog e stress sottopongono la pelle a continui squilibri, causando imperfezioni e
piccoli fastidi e accentuando i segni dell’invecchiamento, come rughe e
rilassamento cutaneo.
Per prepararsi al meglio alla bella stagione donando una nuova luminosità ed elasticità alla pelle, i ricercatori dell’Istituto Erboristico L’Angelica hanno coniugato le esperienze cosmetiche alle competenze nutrizionali e funzionali creando la Tisana Bellezza Donna. Questa tisana cosmetica, attraverso la selezione e miscelazione di erbe dalle note proprietà funzionali, favorisce la luminosità della pelle eliminando dall’interno le tossine .
Per prepararsi al meglio alla bella stagione donando una nuova luminosità ed elasticità alla pelle, i ricercatori dell’Istituto Erboristico L’Angelica hanno coniugato le esperienze cosmetiche alle competenze nutrizionali e funzionali creando la Tisana Bellezza Donna. Questa tisana cosmetica, attraverso la selezione e miscelazione di erbe dalle note proprietà funzionali, favorisce la luminosità della pelle eliminando dall’interno le tossine .
Bellezza Donna è un’ottima Tisana al gusto di frutti di bosco, indicata come aiuto
naturale per la pelle grazie all’azione dei suoi principi attivi naturali:
§ Il Sambuco favorisce la luminosità della pelle, eliminando le tossine che si accumulano nei liquidi
corporei
§ La Rosa canina, nota per sue proprietà antiossidanti, è un aiuto naturale per il rinforzo delle difese
dell’organismo
§ La Viola svolge una funzione depurativa su tutto l’organismo che si riflette donando al
derma il giusto equilibrio: per un benessere che non passa inosservato
Ingredienti:
Viola del pensiero (Viola
tricolor L. s. l. – fiori e foglie), Ibisco (Hibiscus sabdariffa L. – fiori),
Cardo mariano (Silybum marianum Gaertn. – semi) Rooibos (Aspalathus linearis R.
Dahlgr. – foglie), Rosa (Rosa centifolia L. – fiori), Sambuco (Sambucus nigra
L. – fiori), Rosa canina (Rosa canina L. – bacche), Aromi.
Modalità d’uso:
Per
un’ottima tisana usare un filtro per ogni tazza (200 ml), aggiungere acqua
bollente senza versarla direttamente sul filtro. Lasciare in infusione 3-5
minuti e dolcificare a piacere, preferibilmente con miele. Si consiglia di
assumere una tazza di tisana due volte al giorno.
Altri Usi:
Il
viso è una delle parti del corpo più delicata ed è sottoposta a numerosi
stress. E’ importante prendersi cura della pelle in modo naturale. La tisana
Bellezza Donna può essere un valido alleato come ingrediente per un bagno di
vapore detossinante e rivitalizzante.
Confezione
da 20 filtri – € 4,90
Fanno parte della Linea
Tisane Cosmetiche L’Angelica:
- Tisana Capelli e Unghie: Un
aiuto per il rinforzo e la bellezza dei capelli e delle unghie
- Tisana Celluli The: Per favorire l’eliminazione dei liquidi in
eccesso e il benessere del microcircolo
- Tisana Mamma: Un aiuto per affrontare con serenità il
quotidiano essere mamma
- Tisana Pausa Donna: Per contrastare in modo naturale i disturbi
della menopausa
www.angelica.it
giovedì 7 febbraio 2013
Ranibizumab rimborsato anche in Italia
Ranibizumab rimborsato anche in Italia per il trattamento della diminuzione visiva causata da Edema Maculare Diabetico e da Occlusione Venosa Retinica e della Degenerazione Maculare neovascolare Legata all’Età.
Terapie innovative e gestione integrata per sconfiggere l’ipovisione
· Ranibizumab ha cambiato la pratica medica: negli studi clinici condotti in DME, RVO e wet-AMD ha dimostrato, rispetto alla terapia standard, un’efficacia superiore, rapida e mantenuta nel trattamento a lungo termine. E’ la prima terapia in grado di migliorare la vista e la qualità della vita delle persone affette da queste invalidanti patologie
· Un approccio integrato per migliorare la gestione delle complicanze oculari nella persona con diabete: al via il progetto REaD
· Oftalliance: un ampio programma di studi clinici con ranibizumab per vincere la sfida all’ipovisione
Milano, 4 febbraio 2013 – Diventare cieco: è questa la principale paura delle persone con diabete. E’ quanto emerge da un’indagine condotta su 2.407 pazienti, il 41% teme la cecità e il 34% le complicanze oculari (1,2).
Il diabete, se non controllato, nel lungo periodo può provocare danni specifici alla retina, mettendo a rischio la funzionalità visiva e determinando una patologia invalidante come l’edema maculare diabetico, una complicanza della retinopatia diabetica, patologia cronica e progressiva a carico dei piccoli vasi retinici che rappresenta nei Paesi industrializzati la principale causa di cecità in età lavorativa(3).
Oggi i pazienti affetti da diminuzione visiva causata da edema maculare diabetico possono avvalersi della terapia con ranibizumab (Lucentis®) che ha recentemente ottenuto la rimborsabilità a carico del Servizio Sanitario Nazionale anche per questa patologia. (Gazzetta Ufficiale n. 285 del 6 dicembre 2012).
Ranibizumab è ad oggi l’unico farmaco anti-VEGF (fattore di crescita vascolare endoteliale) approvato per tre indicazioni terapeutiche: degenerazione maculare neovascolare legata all’età (wet-AMD), diminuzione visiva causata da edema maculare diabetico (DME) e da occlusione venosa retinica (RVO). Ha inoltre ricevuto recentemente l’estensione del rimborso a carico del SSN anche nei pazienti con wet-AMD e acuità visiva <2/10 e/o patologia del secondo occhio. (4)
“L’edema maculare diabetico è una patologia di forte impatto individuale e sociale e rappresenta la principale causa di cecità legale in età lavorativa nei Paesi industrializzati. - dichiara Edoardo Mannucci, Direttore Agenzia di Diabetologia, Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, Firenze. - Per individuare precocemente i casi di retinopatia diabetica e quindi di DME ed evitare danni irreversibili alla vista, è sufficiente effettuare l’esame del fondo oculare con una cadenza annuale. A tutt’oggi, questo esame di screening non viene effettuato regolarmente da tutte le persone con il diabete, malgrado le linee guida internazionali lo raccomandino. Per questo motivo è stato avviato REaD, progetto ECM di formazione sul campo sulla retinopatia, che punta non solo ad ottimizzare i programmi di screening nei pazienti diabetici nel corso dei loro controlli di routine presso il centro di diabetologia, ma anche a favorire un approccio più integrato al paziente attraverso una diagnosi precoce, un miglior controllo dei fattori di rischio e trattamenti tempestivi con terapie specifiche quando necessario”.
Nell’edema maculare diabetico ranibizumab ha dimostrato un’efficacia significativamente superiore rispetto alla terapia standard con un’azione rapida e mantenuta nel trattamento a lungo termine. Lo studio clinico RESTORE ne ha dimostrato la superiorità rispetto alla terapia-laser, l’attuale terapia di riferimento: i pazienti trattati solo con ranibizumab hanno guadagnato a 12 mesi rispetto al basale in media 6,8 lettere, mentre i pazienti trattati con ranibizumab in associazione al laser hanno guadagnato rispetto al basale 6,4 lettere e quelli del gruppo trattato con il laser solo 0,9 lettere in media. Nell’estensione a tre anni dello studio RESTORE si è osservato che i pazienti trattati con ranibizumab hanno mantenuto l’acuità visiva guadagnata nel primo anno con una media di 3,7 iniezioni nel secondo anno e 2,7 iniezioni nel terzo anno (5-8).
“Per 40 anni la terapia di riferimento per il trattamento dell’edema maculare diabetico è stato il laser, che non consente di rigenerare la retina malata né di migliorare la visione, ma semplicemente di bloccare la progressione della malattia - continua Francesco Bandello, Professore Ordinario di Oftalmologia e Direttore della Clinica Oculistica dell’Università Vita-Salute, Istituto Scientifico San Raffaele, Milano. - L’avvento di ranibizumab rappresenta la prima terapia in grado di migliorare la visione con marcati vantaggi sia anatomici che funzionali. I benefici di ranibizumab sono anche legati alla possibilità di personalizzare la terapia. – specificaBandello – Nella maggior parte dei Paesi, inclusi quelli europei, ranibizumab ha un regime di trattamento individualizzato con l’obiettivo di massimizzare i risultati sulla visione evitando i trattamenti in eccesso o in difetto. Questo permette di mantenere gli effetti della terapia con un numero di iniezioni intravitreali strettamente necessario”.
“Il rimborso di ranibizumab nell’occlusione venosa retinica e la rimozione dei limiti per la rimborsabilità nei pazienti con degenerazione maculare neovascolare legata all’età <2/10 con possibilità di trattamento anche del secondo occhio rappresentano un importante risultato per i pazienti affetti da queste patologie che potranno trarre beneficio da questa terapia farmacologica”, dichiara Leonardo Mastropasqua, Professore Ordinario di Malattie dell'Apparato Visivo, Università “G. d'Annunzio” di Chieti-Pescara - Centro Regionale di Eccellenza in Oftalmologia.
Il nuovo accordo negoziale con AIFA riguardante l’estensione delle indicazioni del farmaco include un ampio studio clinico, che l’azienda si è impegnata a finanziare e che verrà condotto in 5.000 pazienti con degenerazione maculare neovascolare legata all’età, con acuità visiva <2/10 e/o patologia del secondo occhio. Lo studio ha come outcome primario quello di valutare la sicurezza e il profilo di tollerabilità locale e sistemica di ranibizumab in questa popolazione di pazienti.
“Il rimborso di ranibizumab anche in Italia testimonia lo sforzo congiunto delle Autorità Regolatorie e dell’Azienda per assicurare una terapia innovativa, costo-efficace per i pazienti e sostenibile per il Servizio Sanitario Nazionale – afferma Philippe Barrois, Amministratore Delegato e Country President di Novartis Italia – Il nostro impegno è ora rivolto a far sì che i pazienti eleggibili al trattamento nelle indicazioni autorizzate e rimborsate possano avere accesso al farmaco superando discrepanze su base regionale”.
Il programma Oftalliance
Oftalliance rappresenta un ampio programma di studi clinici in oftalmologia e comprende studi clinici internazionali e nazionali con ranibizumab, per rispondere ai bisogni non soddisfatti dei pazienti e dei medici.
Il programma, che coinvolgerà quasi 6.500 pazienti, è costituito da un piano di studi clinici con ranibizumab nelle indicazioni approvate (wet-AMD, DME e RVO) e da un piano di studi clinici nel trattamento di patologie oftalmiche rare che potrebbero beneficiare della terapia con il farmaco.
Ranibizumab
Ranibizumab è il frammento di un anticorpo umanizzato ideato per bloccare tutte le forme biologicamente attive del fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF-A). Incrementi dei livelli di VEGF-A sono stati osservati nella degenerazione maculare neovascolare legata all’età (AMD) come nell’edema maculare diabetico (DME) e nell’occlusione venosa retinica (RVO).
Ranibizumab è stato ideato, sviluppato e formulato specificamente per l’uso oftalmico con l’obiettivo di stabilizzare e migliorare l’acuità visiva in questi pazienti e di minimizzare il rischio di effetti collaterali sistemici.
Ranibizumab è autorizzato in oltre 100 Paesi per il trattamento della degenerazione maculare neovascolare legata all’età e in oltre 80 Paesi per il trattamento della diminuzione visiva conseguente a DME e della diminuzione visiva conseguente a edema maculare dovuta a RVO sia centrale che di branca. Nella maggior parte dei Paesi, inclusa l’Europa, ranibizumab ha un regime di trattamento individualizzato con l’obiettivo di massimizzare i risultati sulla visione minimizzando il sotto o over trattamento dei pazienti.
Ranibizumab ha un profilo di sicurezza e tollerabilità ben caratterizzato e Novartis monitora sistematicamente e in modo continuativo la sicurezza e la tollerabilità del farmaco per le indicazioni autorizzate. Il profilo di sicurezza è stato confermato in un programma di sviluppo clinico che ha arruolato oltre 10.000 pazienti tra le varie indicazioni.
Progetto REaD (REtina and Diabetes) - progetto ECM di formazione sul campo sulla retinopatia diabetica organizzato in qualità di Provider da Elsevier. Il Board Scientifico del Progetto è costituto da: Responsabile scientifico Paolo Lanzetta (Direttore Clinica Oculistica Università di Udine), Edoardo Mannucci (Direttore Agenzia di Diabetologia - Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, Firenze), Francesco Boscia (Clinica Oculistica – Università degli Studi di Bari, Dipartimento di Medicina Interna), Massimo Porta (Dipartimento di Medicina Interna, Università di Torino), Ugo Menchini (Direttore Clinica Oculistica Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, Firenze)
Novartis Farma è sponsor unico del progetto.
Riferimenti Bibliografici
1. Meltzer D, Egleston B. Effect Clin Pract. 2000;3:7–15
2. Loewe R, Freeman J. Culture, Med and Psychiatry. 2000;24: 379–401
4. Saaddine JB, et al. Projection of diabetic retinopathy and other major eye diseases among people with diabetes mellitus. United States, 2005-2050. Archives of Ophthalmology. 2008;126:1740-1747
5. Mitchell P, et al. Ranibizumab monotherapy or combined with laser versus laser monotherapy for diabetic macular edema (RESTORE study). Ophthalmology. 2011;118:615-625.
6. Lang GE on behalf of the RESTORE extension study group. Long-term safety and efficacy of 0.5 mg ranibizumab in patients with visual impairment due to diabetic macular edema: the RESTORE Extension study. World Ophthalmology Congress 2012.
7. Massin P, et al. Safety and efficacy of ranibizumab in diabietic macular edema (RESOLVE study): a 12-month, randomized, controlled, double-masked, multicenter phase II study. Diabetes Care. 2010;33:2399-2405.
8. Lanzetta P on behalf of the RESTORE study group. Long-term safety and efficacy outcome of ranibizumab 0.5 mg in patients with visual impairment due to diabetic macular edema: the RESTORE extension study. EURETINA 2012.
9. Brown D, et al. Ranibizumab for macular edema following central retinal vein occlusion: Six-month primary end point results of a phase III study. Ophthalmology. 2010;117:1124-1133.
10. Campochiaro P, et al. Ranibizumab for macular edema following branch retinal vein occlusion: Six-month primary end point results of a phase III study. Ophthalmology. 2010;117:1102-1112.
Disclaimer
Il presente comunicato stampa si riferisce all’attuale stato dell’arte delle conoscenze del prodotto e contiene alcune indicazioni che potrebbero non corrispondere ai futuri dati disponibili. Nel caso in cui si concretizzino rischi o incertezze, oppure nel caso in cui gli assunti che hanno determinato le anticipazioni dovessero risultare errati, i risultati effettivi potrebbero essere diversi da quelli descritti in questa sede come anticipati, creduti, stimati o attesi.
Sos alimentazione disordinata in età pediatrica e adolescenziale
A peggiorare la non positiva fama detenuta da alimenti quali patatine, salatini e altri snack salati, si aggiunge uno studio condotto dai ricercatori del Centres for Disease Control and Prevention americano¹, secondo il quale mangiare troppi cibi salati induce, soprattutto i bambini, a consumare, altrettanto in eccesso, bibite zuccherate. Dai risultati dell'indagine è infatti emerso che due terzi dei bambini osservati, oltre 4 mila, consumano quotidianamente bibite e succhi di frutta zuccherati in quantità superiore a quella raccomandata e questo desiderio di 'dolce' è associato a un maggiore consumo di snack salati. Queste abitudini alimentari scorrette portano a un maggiore rischio di sovrappeso e obesità, oltre il 20% rispetto alla media in età pediatrica e adolescenziale.
Alla luce di questi dati diviene importante abituare bambini e adolescenti a porre attenzione ai cibi che consumano ogni giorno, e a non saltare i pasti principali, come la prima colazione, con il rischio di cedere al “cibo spazzatura” a causa di attacchi di fame e capricci. Inoltre per assicurarsi che la dieta dei più giovani sia ricca di tutti i nutrienti necessari alla crescita, e contribuire anche all’equilibrio intestinale, può essere utile, in aggiunta a una dieta varia ed equilibrata e ad uno stile di vita sano, assumere integratori di fibre.
Benefibra è l’integratore alimentare di Novartis Consumer Health a base di PHGG* con un elevato contenuto di fibra (5 gr per dose giornaliera).
La fibra PHGG, ha proprietà distintive ed innovative perché è idrosolubile e non gelificante: si scioglie completamente nell’acqua senza gelificare, quindi generalmente non presenta i possibili inconvenienti degli integratori di fibre tradizionali, quali ad esempio la crusca. Infatti, contrariamente alla crusca e alle fibre gelificanti, che possono causare spiacevoli inconvenienti come gonfiore e il ritardato assorbimento di alcuni micronutrienti, la fibra PHGG* contenuta in Benefibra normalmente non crea tensione addominale e meteorismo e non interferisce nell’adulto sull’assorbimento dei principali nutrienti di cui il corpo ha bisogno, come vitamine o sali minerali.
Benefibra è disponibile in farmacia nel formato in bustine monodose pratiche e comode da portare sempre con sé. Ideali per i genitori che anche fuori casa vogliono avere Benefibra sempre a portata di mano per i propri figli. Inoltre Benefibra viene incontro ai difficili gusti dei più giovani grazie al piacevole e delicato sapore di mela verde per la ferenza Liquido Bustine, e con la versione insapore per le bustine in polvere.
Benefibra è disponibile nei seguenti formati:
- Liquido:12 bustine predosate da 60 ml al gusto di mela verde
- Polvere: 14 bustine predosate o nel formato barattolo da 96 g.
¹ Fonte da sito: http://www.benefibra.it/news/entry/20121211
* Partially Hydrolized Guar Gum = Gomma Guar Parzialmente Idrolizzata.
Per maggiori informazioni visita il sito www.benefibra.it
lunedì 21 gennaio 2013
Lo spazzolino per le gengive infiammate
Tau Marin Sensitive GENGIVE è lo spazzolino a setole ultrasottili e morbide, studiato per consentire una accurata rimozione della placca fin sotto il bordo gengivale anche in presenza di gengive infiammate e doloranti.
Lo spazzolino Sensitive Gengive fa parte della linea Sensitive è l'unica linea Tau Marin composta da due spazzolini appositamente studiati per l'utilizzo in caso di DENTI SENSIBILI o PROBLEMI GENGIVALI.
In farmacia, a circa 3,70€.
Appartiene alla linea Sensitive anche
Tau Marin Sensitive DENTI è lo spazzolino a setole microsezionate in cui l’efficacia nella rimozione della placca si unisce con la delicatezza della piumatura delle setole per non creare dolore in presenza di sensibilità dentale.
venerdì 14 settembre 2012
Gravidanza, basta un esame del sangue per rintracciare un'anomalia genetica nel feto
Proposto in Svizzera il test non invasivo che individua la trisomia 21 dalla quale dipende la sindrome di Down. «Importante passo in avanti per le donne a rischio», spiegano dal laboratorio ProCreaLab di Lugano
Un semplice esame del sangue può rintracciare le anomalie cromosomiche del feto senza dover ricorrere all'amniocentesi. Recentemente approvato da Swissmedic, l'istituto elvetico per gli agenti terapeutici, viene proposto da pochi giorni in Svizzera il Praenatest. «Si tratta di un test che permette, in modo assolutamente non invasivo, di individuare se nel feto è presente una anomalia cromosomica: la trisomia del cromosoma 21 dalla quale dipende la sindrome di Down», spiega Giuditta Filippini direttrice di ProCreaLab, il laboratorio di genetica molecolare del centro per la medicina della riproduzione Procrea di Lugano che promuove il nuovo test nel Canton Ticino. «Questa analisi permette di individuare con un elevata sensibilità la presenza di un cromosoma 21 soprannumerario. Finora non c'erano molte alternative: analisi non invasive come l'ecografia e i test effettuati sul sangue della mamma - come la misura della translucenza nucale e i test biochimici nell'ambito del test del primo trimestre - potevano indicare solamente il livello di rischio di una trisomia 21. Una diagnosi definitiva arrivava però solo attraverso una villocentesi o una amniocentesi: analisi invasive che possono comportare anche dei rischi di aborto. Le statistiche infatti indicano una perdita del feto ogni 200 casi».
Il Preanatest viene effettuato dopo l'undicesima settimana di gravidanza e consiste in un prelievo di 20 millilitri di sangue materno che contiene una frazione di materiale genetico del feto (DNA) dovuta al ricambio cellulare della placenta. «Il DNA viene sequenziato e amplificato fino a permettere il calcolo del numero di cromosomi. E la trisomia 21 si caratterizza proprio per un numero diverso di cromosomi. Questo esame ha una capacità predittiva attorno al 95 per cento e azzera i rischi di aborto», prosegue Filippini. Non si tratta di un test che viene proposto a tutte le donne in gravidanza. «È indicato se la donna appartiene ad un gruppo con un rischio considerato elevato o se, dopo un esame ecografico o un esame del sangue, dovesse insorgere il sospetto di una trisomia 21 nel bambino», continua Filippini. «Occorre tenere presente anche che questo tipo di analisi non può diagnosticare alcune rare forme di trisomia 21 e non è indicata nel caso di una gravidanza gemellare».
Fin dalla sua presentazione, questo tipo di test è stato preceduto da una serie di polemiche. È stato infatti ipotizzato che, in caso di esito positivo, questa nuova analisi potrebbe spingere le coppie verso scelte di aborto. «In ogni caso, la decisione di effettuare l'analisi e l'esito dell'esame devono essere sottoposti ad un consulto medico: sarà quest'ultimo a consigliare la coppia su quale strada percorrere e, solamente dopo l'esito del risultato, indicare se la situazione dovrà essere approfondita con ulteriori esami oppure i dati ottenuti permettono di dissipare ogni eventuale paura o ansia», continua la direttrice del laboratorio ProCreaLab. «Gli studi genetici ci permettono di avere maggiori conoscenze. E, sulla base di queste, di poter fare delle scelte».
Il Praenatest viene proposto in Svizzera al costo di 1.550 CHF, circa 1.250 euro.
Il Preanatest viene effettuato dopo l'undicesima settimana di gravidanza e consiste in un prelievo di 20 millilitri di sangue materno che contiene una frazione di materiale genetico del feto (DNA) dovuta al ricambio cellulare della placenta. «Il DNA viene sequenziato e amplificato fino a permettere il calcolo del numero di cromosomi. E la trisomia 21 si caratterizza proprio per un numero diverso di cromosomi. Questo esame ha una capacità predittiva attorno al 95 per cento e azzera i rischi di aborto», prosegue Filippini. Non si tratta di un test che viene proposto a tutte le donne in gravidanza. «È indicato se la donna appartiene ad un gruppo con un rischio considerato elevato o se, dopo un esame ecografico o un esame del sangue, dovesse insorgere il sospetto di una trisomia 21 nel bambino», continua Filippini. «Occorre tenere presente anche che questo tipo di analisi non può diagnosticare alcune rare forme di trisomia 21 e non è indicata nel caso di una gravidanza gemellare».
Fin dalla sua presentazione, questo tipo di test è stato preceduto da una serie di polemiche. È stato infatti ipotizzato che, in caso di esito positivo, questa nuova analisi potrebbe spingere le coppie verso scelte di aborto. «In ogni caso, la decisione di effettuare l'analisi e l'esito dell'esame devono essere sottoposti ad un consulto medico: sarà quest'ultimo a consigliare la coppia su quale strada percorrere e, solamente dopo l'esito del risultato, indicare se la situazione dovrà essere approfondita con ulteriori esami oppure i dati ottenuti permettono di dissipare ogni eventuale paura o ansia», continua la direttrice del laboratorio ProCreaLab. «Gli studi genetici ci permettono di avere maggiori conoscenze. E, sulla base di queste, di poter fare delle scelte».
Il Praenatest viene proposto in Svizzera al costo di 1.550 CHF, circa 1.250 euro.
ProCrea - Con una lunga esperienza nel campo della medicina della riproduzione, ProCrea è il maggiore centro di fertilità della Svizzera ed è un polo di riferimento internazionale. ProCrea è composto da un'équipe professionale di medici, biologi e genetisti specialisti in fisiopatologia della riproduzione. Unico centro svizzero ad avere al suo interno un laboratorio accreditato di genetica molecolare (www.procrealab.ch), ProCrea esegue analisi genetiche per lo studio dell'infertilità con tecniche d'avanguardia. La sede principale è a Lugano in via Clemente Maraini, 8. www.procrea.ch.
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