martedì 12 marzo 2013

Curarsi con l'achillea


Narra la leggenda che all’epoca degli eroi esistesse una pianta capace di prevedere il futuro a chi sapesse leggerne le foglie. Queste ultime erano in grado addirittura di dare indicazioni precise sulla fedeltà delle proprie amanti e spose. Stiamo parlando dell’Achillea Millefolium: una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Compositae. Facilmente riconoscibile, dato che può superare il metro d’altezza, le sue foglie, di colore verde intenso, sono alterne, lunghe e strette, divise in tante foglioline. I fiori possono essere bianchi, rosa, gialli, rossi e arancioni, ed emanano un profumo molto intenso, particolarmente simile a quello della canfora. Si può trovare nei prati, lungo le strade, nei pascoli montani e subalpini, ed è solitamente coltivata nei giardini come pianta ornamentale per la creazione di aiuole di grande effetto scenico. L’altisonante nome, che richiama quello del mitico eroe della guerra di Troia, si fa risalire a un’antica storia narrata per la prima volta da Plinio il Vecchio, secondo la quale il fortissimo Achille usò le foglie di questa pianta per arrestare l’emorragia di una ferita alla spalla di un soldato, così come gli era stato consigliato dal centauro Chirone. Un uso quindi curativo e, potremmo dire, emostatico, che sembra trovare riscontro anche in alcuni appellativi volgari che l’Achillea porta con sé da secoli, come “erba del soldato”, “erba dei tagli”, “stagnasangue”. In particolare pare che le tante doti della pianta fosse roconosciute anche dagli antichi cinesi, che la utilizzavano anche come elemento sacro nei rituali dell’I-Ching, e nel continente americano dove i guaritori Sioux usavano conservarne alcune foglie in una borsa speciale per curare le ferite dei guerrieri indiani. Oggi le sommità fiorite dell’Achillea vengono utilizzate per molteplici scopi, soprattutto nel mondo dell’Estetica. Alcuni componenti principali, quali i flavonoidi, l’acido salicilico e i lattoni sesquiterpenici, hanno un’azione antinfiammatoria. Inoltre la pianta assume una funzione antisettica e astringente che favorisce i processi di riparazione cutanea. I succhi di queste piante sono usati nei paesi di montagna come rimedio fai da te alle ragadi, per le ulcerazioni delle varici e per curare le emorroidi. Gli infusi sono indicati anche per i disturbi genitali femminili, quali le mestruazioni irregolari, e per i disturbi digestivi. Infine alcune specie sono utilizzate per scopi alimentari, essendo dal punto di vista tossico fondamentalmente innocue. Il loro gusto amaro ma aromatizzato è scelto per ottenere un liquore stomachico in Svizzera, mentre in Svezia sono usate per insaporire la birra.

Maschera all’Achillea
In caso di sensibilità cutanea e di arrossamenti, mescolare 125 grammi di yogurt magro con 2 cucchiai di farina d’avena, evitando che si formino grumi. Aggiungete un infuso di Achillea in quantità tale da ottenere un impasto non troppo liquido. Stendere sul viso, tenendolo in posa per 15 minuti. Successivamete sciacquare con acqua tiepida eliminando ogni rimanenza. Si consiglia un’applicazione costante, almeno due volte alla settimana, per ottenere risultati visibili in poco tempo.

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