Narra la leggenda che all’epoca degli eroi esistesse una
pianta capace di prevedere il futuro a chi sapesse leggerne le foglie. Queste
ultime erano in grado addirittura di dare indicazioni precise sulla fedeltà
delle proprie amanti e spose. Stiamo parlando dell’Achillea Millefolium: una
pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Compositae. Facilmente
riconoscibile, dato che può superare il metro d’altezza, le sue foglie, di
colore verde intenso, sono alterne, lunghe e strette, divise in tante
foglioline. I fiori possono essere bianchi, rosa, gialli, rossi e arancioni, ed
emanano un profumo molto intenso, particolarmente simile a quello della
canfora. Si può trovare nei prati, lungo le strade, nei pascoli montani e
subalpini, ed è solitamente coltivata nei giardini come pianta ornamentale per
la creazione di aiuole di grande effetto scenico. L’altisonante nome, che
richiama quello del mitico eroe della guerra di Troia, si fa risalire a
un’antica storia narrata per la prima volta da Plinio il Vecchio, secondo la
quale il fortissimo Achille usò le foglie di questa pianta per arrestare
l’emorragia di una ferita alla spalla di un soldato, così come gli era stato consigliato
dal centauro Chirone. Un uso quindi curativo e, potremmo dire, emostatico, che
sembra trovare riscontro anche in alcuni appellativi volgari che l’Achillea
porta con sé da secoli, come “erba del soldato”, “erba dei tagli”,
“stagnasangue”. In particolare pare che le tante doti della pianta fosse
roconosciute anche dagli antichi cinesi, che la utilizzavano anche come
elemento sacro nei rituali dell’I-Ching, e nel continente americano dove i
guaritori Sioux usavano conservarne alcune foglie in una borsa speciale per
curare le ferite dei guerrieri indiani. Oggi le sommità fiorite dell’Achillea
vengono utilizzate per molteplici scopi, soprattutto nel mondo dell’Estetica.
Alcuni componenti principali, quali i flavonoidi, l’acido salicilico e i
lattoni sesquiterpenici, hanno un’azione antinfiammatoria. Inoltre la pianta
assume una funzione antisettica e astringente che favorisce i processi di
riparazione cutanea. I succhi di queste piante sono usati nei paesi di montagna
come rimedio fai da te alle ragadi, per le ulcerazioni delle varici e per
curare le emorroidi. Gli infusi sono indicati anche per i disturbi genitali
femminili, quali le mestruazioni irregolari, e per i disturbi digestivi. Infine
alcune specie sono utilizzate per scopi alimentari, essendo dal punto di vista
tossico fondamentalmente innocue. Il loro gusto amaro ma aromatizzato è scelto
per ottenere un liquore stomachico in Svizzera, mentre in Svezia sono usate per
insaporire la birra.
Maschera all’Achillea
In caso di sensibilità cutanea e di arrossamenti, mescolare
125 grammi di yogurt magro con 2 cucchiai di farina d’avena, evitando che si
formino grumi. Aggiungete un infuso di Achillea in quantità tale da ottenere un
impasto non troppo liquido. Stendere sul viso, tenendolo in posa per 15 minuti.
Successivamete sciacquare con acqua tiepida eliminando ogni rimanenza. Si
consiglia un’applicazione costante, almeno due volte alla settimana, per
ottenere risultati visibili in poco tempo.
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