“Occorre re-imparare a
gestire le emozioni negative, che affogavamo nella sigaretta" spiega da ex
fumatore lo psicoterapeuta Giovanni Porta.
Smettere di fumare non è semplice: quando si
accende una sigaretta dietro l'altra sembra addirittura impossibile liberarsi
dal circolo vizioso che induce migliaia di persone a cercare nottetempo il più
vicino distributore automatico perché, senza l'ultima boccata, è impensabile dormire.
"Spesso affidiamo alla sigaretta una parte della gestione delle nostre
emozioni - spiega Giovanni Porta, psicoterapeuta ed ex fumatore - La sigaretta diventa per il fumatore la risposta a molte
problematiche. Stress lavorativo? Sigaretta. Litigio? Sigaretta. Ansia per il
futuro? Sigaretta. Personalmente, credo che
il punto più difficile nello smettere di fumare sia proprio re-imparare a
gestire le proprie emozioni e i propri conseguenti comportamenti senza avere la
"stampella" della sigaretta. Il fumo diviene una sorta di magica
panacea che consente di sopportare meglio le difficoltà esistenziali. La sua
assenza è temuta non solo per la temporanea difficoltà fisiologica che
l'astinenza da nicotina comporta, ma anche e soprattutto per le attese conseguenze
nefaste che un suo non-uso può generare. Questa evidente difficoltà a fare a
meno del tabacco può avere anche delle conseguenze sull'autostima". Il
fumo di sigaretta comporta due tipi di dipendenza. La dipendenza fisica, da
nicotina, è quella più facile da vincere, in quanto si esaurisce nel giro di
una settimana o poco più. Molto più difficile da affrontare è la dipendenza
psicologica dalle sigarette, quella che ci fa dire non smetterò mai.
“Accendersi
una sigaretta, per un tabagista, rappresenta un gesto che induce forte
sollievo, tanto da far affermare a molte persone fumare mi piace. - continua
Giovanni Porta - In realtà, non è affatto corretto parlare di piacere, per
quanto riguarda il fumo: infatti, accendersi una sigaretta non fa sperimentare alcun
piacere, ma solo diminuire la spiacevole sensazione di astinenza da nicotina. È
lo stesso piacere che si prova quando, dopo essersi dati un pizzicotto, piano
piano il dolore si riduce.
Un elemento che rende difficoltoso smettere di
fumare è che spesso le persone usano le sigarette come oggetti di sublimazione
e di contenimento emozionale. Molto frequente, ad esempio, sentire qualcuno
affermare cose del tipo: sono troppo nervoso, ora mi accendo una sigaretta,
quasi che il non farlo potrebbe lasciare spazio a delle incontrollate reazioni
di nervosismo. In termini psicologici, questa persona sublima il suo nervosismo
nella sigaretta. Chi decide di smettere di fumare si trova a dover gestire una
certa dose di paura: che ne sarà di me, del mio equilibrio, delle mie
relazioni, senza le sigarette?
I milioni di persone che sono riuscite a
smettere dimostrano che tutte le terribili paure e ansie legate all'astinenza
dal fumo sono del tutto infondate, anzi lasciano spazio a miglioramenti fisici
e di salute che ampiamente ripagano l'iniziale sforzo. Questo affermano quanti
hanno smesso, ma mentre si accende una sigaretta dietro l'altra la prospettiva
non è certamente così rosea.
Come faccio a gestire le mie emozioni senza la
sigaretta? In che cosa troverò conforto e riparo, se non nell'amata sigaretta?
Per
smettere di fumare bisogna diventare più abili nella propria gestione emotiva.
In altre parole, invece di "calmare" grazie al tabacco le emozioni di
difficile gestione, bisogna imparare ad ascoltarle e confrontarcisi".
Facciamo
un esempio: un fumatore arrabbiato che non vuole mostrare la propria rabbia può
uscire dalla stanza con la scusa di dovere fumare e calmarsi piano piano
boccata dopo boccata, ma che fa un ex fumatore arrabbiato? A questi non resterà
che ascoltare la propria rabbia (cosa per nulla piacevole), capire da cosa si è
generata, e decidere che farne. "In altre parole, - spiega Giovanni Porta)
mentre le sigarette aiutano ad abbassare il livello di attivazione emotiva
grazie al finto piacere dato dalla soddisfazione della dipendenza da nicotina,
gestire le emozioni senza di esse è più complicato, in quanto le emozioni si
presentano in tutta la loro intensità. L'unico modo per attenuare un livello
emotivo poco piacevole è dare una prospettiva a quell'emozione, cioè decidere
cosa fare in conseguenza di essa". Nell'esempio fatto in precedenza,
capire le ragioni della mia rabbia e agire nella direzione della loro
soluzione, magari confrontandomi con chi mi ha fatto arrabbiare e andando in
fondo alla questione.
“Quasi tutte le persone che hanno smesso di fumare
raccontano di aver migliorato la propria autostima, - conclude Giovanni Porta -
in quanto sono riuscite a fare una cosa che ritenevano molto difficile. Credo
che, in termini di autostima, anche uno stile maggiormente diretto nel gestire
le proprie emozioni e i propri rapporti umani possa generare un notevole
miglioramento della propria considerazione di sé. Essere più presenti, a se
stessi e agli altri, invece di fuggire nel fumo..."
Nessun commento:
Posta un commento