Colpisce
il 30-50% dei malati oncologici. È il Dolore Episodico Intenso
(D.E.I.), un picco di sofferenza che insorge all’improvviso in pazienti
che già soffrono di dolore da cancro. Nonostante sia causa di una
importante compromissione della qualità della vita, il D.E.I. è una
realtà clinica ancora sottostimata e sottodiagnosticata, spesso trattata
con farmaci non appropriati. A Napoli il convegno “Ascolto e relazione nel percorso di cura: 6 D.E.I. nostri?”, promosso da Angelini, ha
fatto il punto su come migliorare la gestione di questa patologia,
identificando il rapporto tra medico e paziente quale fattore essenziale
per il successo del percorso di cura. Capacità di ascolto e di dialogo
che risultano di particolare valore in un contesto, quale è quello
oncologico, complesso e ricco di implicazioni culturali e psicologiche,
che costituiscono la chiave per un’alleanza terapeutica efficace.
L’evento partenopeo segna l’inizio di un percorso che coinvolgerà i
terapisti del dolore in prima persona e culminerà nella pubblicazione di
un volume con le più belle storie di “straordinaria” comunicazione
medico-paziente. Presentata inoltre una nuova opzione farmacologica per la terapia del D.E.I.: una formulazione di fentanyl citrato sublinguale caratterizzata da elevata rapidità d’azione e flessibilità posologica.
http://www.angelini.it/wps/wcm/connect/it/home/sala-stampa/comunicati-stampa/dolore+episodico+intenso+nasce+il+progetto+ascolto+e+relazione+nel+percorso+di+cura+6+d.e.i.+nostr
Napoli,
10 febbraio 2015 – Pregiudizi, paure e false credenze: sono solo alcuni
dei sentimenti che ruotano intorno alla malattia dolore e che, spesso,
ostacolano il successo delle terapie per alleviarlo. Di
fronte a un fenomeno così articolato, è dovere del clinico porre al
centro del percorso di cura il paziente, stabilendo con lui un dialogo
teso a comprenderne esigenze e timori inespressi e a migliorarne la
qualità della vita. Ciò vale ancor più per una patologia complessa come
il Dolore Episodico Intenso (D.E.I.), noto anche come BreakThrough cancer Pain (BTcP), un particolare tipo di dolore che colpisce chi soffre di patologie neoplastiche.
“Il Dolore Episodico Intenso è un dolore transitorio acuto di breve durata, che s’instaura su un dolore persistente di base”, spiega il professor Guido Fanelli, Presidente della Commissione Ministeriale Terapia del Dolore e Cure Palliative. “É un picco di sofferenza intenso, che si verifica all’improvviso; lo sperimenta circa il 30-50% dei pazienti oncologici. Insorgendo in modo rapido e inaspettato, ha un pesante impatto sulla qualità di vita del malato e sul suo percorso di cura. Per le sue peculiarità, il Dolore Episodico Intenso necessita di farmaci con apposita indicazione ma ancora troppo spesso è sottodiagnosticato e sottotrattato
o affrontato inappropriatamente, mentre cruciali per una terapia
efficace sono la velocità dell’effetto analgesico e la possibilità di
calibrare il dosaggio, in base alle caratteristiche del singolo
paziente”.
Proprio con l’obiettivo di promuovere il successo dei percorsi terapeutici del Dolore Episodico Intenso, favorendo una migliore comunicazione tra medico e paziente, ha preso il via il progetto “Ascolto e relazione nel percorso di cura: 6 D.E.I. nostri?”, promosso da Angelini.
Circa 160 terapisti del dolore di tutta Italia si sono riuniti in
questi giorni a Napoli per condividere, attraverso i meccanismi
narrativi dello storytelling, le reciproche esperienze e le
indicazioni su cosa fare e cosa non fare nelle situazioni critiche più
ricorrenti. Sul delicato equilibrio psicologico che il medico instaura
con i propri pazienti e con il caregiver, il convegno ha fornito agli
specialisti un inedito sguardo d’autore: l’attore e psicologo Paolo Vergnani
ha, infatti, tenuto una “conferenza teatrale” sul valore e la potenza
della comunicazione, fornendo strumenti e spunti di riflessione sulle
difficoltà e le opportunità che possono influenzare la relazione
medico-paziente nel percorso di cura. I clinici hanno poi affrontato,
nel corso di specifici workshop, le 6 situazioni critiche più frequentemente riscontrate nella gestione del paziente oncologico che soffre di dolore,
giungendo a definire i comportamenti appropriati e a individuare le
pratiche che, invece, andrebbero evitate. Tra le principali
problematiche emerse, il paradosso dei pazienti che rifiutano la terapia
antalgica, di fronte ai quali il clinico deve compiere uno sforzo di
comprensione e cercare un’apertura che porti a una soluzione davvero
condivisa. Altre criticità sono rappresentate da preconcetti,
convinzioni errate, informazioni non corrette spesso derivanti dalla
consultazione del web da parte dei malati: in queste circostanze, il
medico deve prestare attenzione al contesto socio-culturale del paziente
e alla sua storia clinica, cercando di rassicurarlo con il linguaggio
più adatto, evitando risposte standard.
Il
fine ultimo dei diversi workshop è stato quello di elaborare delle
“storie cliniche” in grado di rappresentare esempi di buona
comunicazione, alla base di un’efficace gestione del dolore, storie che poi confluiranno nella pubblicazione di un volume dedicato.
“Le esperienze cliniche raccolte, trasformate in storie dagli stessi terapisti del dolore”, spiega Paolo Vergnani, “sono
state la testimonianza del valore della narrazione nello sviluppo di
una capacità di comunicazione che ponga il paziente al centro del
percorso di cura, favorendo una maggiore empatia a vantaggio tanto del
malato quanto del clinico. La nostra volontà è mettere a disposizione i
contenuti emersi nel corso del convegno, grazie alla pubblicazione e
alla diffusione di un libro, che possa essere strumento utile e di
riferimento nella comunicazione tra medico e paziente oncologico”.
L’evento di Napoli ha costituito inoltre l’occasione per presentare alla comunità medica una nuova opzione farmacologica nella terapia del Dolore Episodico Intenso: una formulazione di fentanyl citrato sublinguale, in grado di rispondere alle specifiche esigenze terapeutiche del D.E.I. grazie a un’elevata rapidità di azione, già a 6 minuti, alla flessibilità posologica e alla semplicità di assunzione. Tutte caratteristiche che favoriscono l’aderenza del paziente alla terapia, alimentando un circolo virtuoso che va proprio nella direzione di un’effettiva alleanza terapeutica tra il curante e l’assistito.
“Il
Dolore Episodico Intenso è una problematica dal forte impatto etico e
sociale, che si ripercuote sul benessere psico-fisico del paziente
oncologico, spesso già compromesso dalla malattia”, dichiara Fabio De Luca, General Manager Divisione Pharma di Angelini.
“Pur esistendo delle scale validate di misurazione, il dolore è un
sintomo così soggettivo che, per poterlo comprendere a pieno, è
importante aiutare il paziente a raccontarlo, esprimendo ciò che
realmente prova. In questo senso, il ricorso allo storytelling può
davvero fare la differenza. Per tale motivo crediamo nell’utilità del
progetto ‘Ascolto e relazione nel percorso di cura: 6 D.E.I. nostri?’,
con il quale ci auguriamo di contribuire a un effettivo miglioramento
nella comunicazione medico-paziente nell’ambito del percorso di cura del
Dolore Episodico Intenso. L’impegno di Angelini nella lotta alla
sofferenza si concretizza con lo sviluppo di soluzioni terapeutiche
innovative, in grado di rispondere ai bisogni insoddisfatti dei malati, e
col supporto a iniziative volte ad affiancare la classe medica con
serietà e spirito di collaborazione”.
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