mercoledì 4 gennaio 2012

Oleosa o asfittica: identikit della pelle seborroica


Aspetto lucido, untuosa al tatto, pori dilatati e brufoletti. È semplice riconoscere una pelle seborroica, comunemente detta grassa. Ogni brava estetista sa che, all’origine di questo tipo di cute, c’è  una eccessiva secrezione delle ghiandole sebacee che provoca una serie di fastidiosi problemi estetici. La pelle appare sgranata, poco compatta, oleosa e il trucco non tiene bene. Punti neri, brufoli e impurità localizzate costellano il viso, soprattutto nella “zona T”, la più critica: mento, naso e fronte. Questi disturbi estetici sono tali da provocare anche conseguenze psicologiche. Entrare in relazione con gli altri con un viso lucido, oleoso, pieno di impurità o, peggio, con piccole cicatrici da lesioni acneiche trascurate non è infatti facile, e può causare imbarazzo e disagio. Oltre il 30% delle donne tra i 15 e i 35 anni sono affette dalla seborrea, lo squilibrio che comporta l’eccessiva produzione di sebo, la naturale sostanza grassa che rende la pelle meno vulnerabile all’attacco di batteri e fattori esterni, quali smog, polveri e inquinamento. Spesso questi problemi sorgono nella fase della pubertà e in momenti di intenso stress, sia fisico che mentale e sono il risultato di una iperattività della ghiandola sebacea che, sotto la spinta degli ormoni, produce una quantità di sebo superiore alla normalità. A volte la produzione di questo grasso cambia non solo in quantità ma in qualità diventando più fluente oppure più denso. Proprio questa diversa consistenza determina due tipi di pelle grassa. La cute oleosa, ricca di sebo fluido, è visivamente lucida, viscida, con i pori dilatati. A ciò spesso si aggiunge un’abbondante sudorazione ed è proprio l’associazione dei due tipi di ipersecrezione che determina l’aspetto untuoso e sudato della pelle. La pelle cosiddetta asfittica, invece, appare cerosa, secca e spessa a causa della seborrea solida: il sebo indurito ristagna nel follicolo e lo ostruisce dando origine ai comedoni, gli impopolari punti neri. Spesso questa condizione degenera, sfociando nell’acne sul viso ma anche su spalle, petto e braccia. La prima vera arma contro questi inestetismi è la corretta detersione quotidiana, che deve essere meticolosa e costante, ma non aggressiva, per eliminare il sebo in eccesso e mantenere così l’equilibrio fisiologico della cute. Altro suggerimento è quello di toccarsi il viso il meno possibile e comunque sempre con le mani pulite. La maggior parte degli interventi cosmetici da proporre in Istituto si basano sull’utilizzo di preparati igienici equilibranti e di prodotti astringenti, emollienti e sebo-regolatori. Utili, le maschere a base di argilla, che hanno il potere di purificare a fondo i pori e di asciugare il sebo in eccesso, ma senza per questo irritare o seccare eccessivamente. Attenzione, però: la pelle seborroica può diventare sensibile e fragile se disidratata o sottoposta a trattamenti aggressivi. Ma a tutto c’è rimedio: per mimetizzare gli inestetismi cutanei delle pelli impure, seborroiche e acneiche le estetiste possono proporre anche  numerosi prodotti ad effetto “mat,” che riducono la lucidità e uniformano il colore della pelle, donandole un aspetto vellutato e luminoso.

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