giovedì 22 marzo 2012

Il massaggio alle erbe tailandesi

Ci sono tecniche di massaggio che appartengono a più tradizioni culturali. È il caso del massaggio con i sacchetti alle erbe che troviamo sia nella tradizione Ayurvedica con il nome di Ilakkizhi o Patrasweda che in quella Tailandese dove invece si chiama Luk Pra Kob. Quale dei due è nato prima? Le origini di questa tecnica si perdono nei recessi della storia e in molti casi sconfinano nella leggenda. Se si volesse datarne la nascita, essa andrebbe fatta risalire a circa 2500 anni fa, per merito di Shivago KomarpaJ medico del nord dell’India amico di Budda. Pare che inizialmente le basi di questo massaggio, come di tutte le altre tecniche, fossero tramandate oralmente dai maestri per poi essere finalmente trascritte su foglie di palma. Tali scritti, parte dei quali ancora intatti, furono venerati come testi sacri per moltissimo tempo e furono raccolti attorno al 1800 dal re della Tailandia Rama III, che non solo ne favorì lo studio nel suo regno ma 32 anni più tardi, diede una raffigurazione visiva dei punti energetici su cui il massaggio agisce, facendoli incidere su 60 lastre in pietra. Oggi, per vedere questo monumento al benessere, basta recarsi a Bangkok, nel tempio Phra Chetaphon, meglio conosciuto come Wat Po, dove tali lastre sono raccolte. Per chi desidera apprendere l’insieme di tutte le regole del massaggio tailandese c’è bisogno di anni di studio e di pratica. Non si tratta infatti di un massaggio propriamente rilassante in quanto, come è noto, richiede l’utilizzo di gomiti, ginocchia e mani e prevede una energica stimolazione di centri nevralgici del corpo (Sen) che se premuti in modo sbagliato possono causare dolore anche intenso. Questo rende la tecnica alla portata solo di operatori qualificati. Più facile da praticare e con meno conseguenze, il massaggio con i sacchetti di erbe di cui si parlava all’inizio. Questa tecnica se da una parte infatti prevede la stimolazione degli stessi punti energetici, dall’altra utilizza movimenti più morbidi e leggeri (tanto da essere indicata anche nel trattamento di soggetti affetti da osteoporosi) effettuati attraverso la pressione di sacchetti di erbe essiccate dall’effetto rilassante. I sacchetti contengono curcuma, che aumenta l’elasticità della pelle, canfora, che tonifica i vasi sanguigni, tamarindo e zenzero per un’azione energizzante. Per aumentare l’effetto benefico delle erbe, l’operatrice provvede prima di iniziare, a scaldare i sacchetti. Il calore ha l’effetto di dilatare i pori della pelle permettendo alle proprietà delle erbe di penetrare in profondità agendo sulle impurità della pelle, la ritenzione idrica e rilassando muscoli e nervi. 

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